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Si chiude il cerchio attorno alla vicenda della scomparsa e del ritrovamento del 35enne di San Costantino Calabro Enrico Corigliano. Una storia per fortuna a lieto fine, visto che in ultimo è stato ritrovato anche il suo pick-up Ford Ranger di colore grigio scuro, l’automezzo con cui era uscito di casa la mattina del 15 luglio, facendo perdere le tracce dopo aver bevuto un caffè nel bar di un distributore di benzina di Vibo Valentia. Da qui l’allarme lanciato dai suoi familiari e l’avvio delle successive ricerche da parte delle forze dell’ordine. Nella serata del giorno dopo Enrico è stato ritrovato a molti chilometri di distanza, a Trebisacce, nel cosentino. A chiedere in quei frangenti aiuto a un passante è stato lui stesso, mentre vagava a piedi per le vie della cittadina ionica, in evidente stato confusionale, ricordando poco o nulla. Tant’è che a quel punto i soccorritori, dopo averlo rifocillato con un gelato e protetto con un cappellino, hanno ritenuto opportuno il suo temporaneo ricovero presso l’ospedale del luogo. A oltre una settimana di distanza del suo ritrovamento, però, del pick-up con cui si era allontanato non si aveva ancora nessuna traccia.
A far tornare i conti, adesso, la bella notizia che il Ford Ranger era parcheggiato nella stessa Trebisacce, a poco meno di un chilometro di distanza da dove Enrico aveva chiesto aiuto, con le chiavi ancora in tasca.
Da quel che si apprende, l’automobile è risultata regolarmente chiusa dall’esterno e con il telefonino del giovane ancora nell’abitacolo. Ad agevolarne il ritrovamento e a permettere la ricomposizione dell’ultimo tassello, i flash che via via continuano ad affiorare nella sua memoria con il trascorrere dei giorni. A questo punto si può dire pienamente confermata l’ipotesi emersa sin dalle prime ore, per la precisione che la mattina del 15 luglio il 35enne di San Costantino sia stato colpito da un malore e che, una volta svenuto, sia rimasto per del tempo all’interno dell’automobile sotto i raggi del sole, andando in disidratazione. Da lì lo stato confusionale in cui è stato ritrovato nella località dello Ionio e il vuoto su quanto vissuto in quei drammatici e concitati momenti.

