Il questore della Provincia di Vibo Valentia, Rodolfo Ruperti, all’esito di un’accurata istruttoria posta in essere dai poliziotti della Divisione Anticrimine, ha emesso tre “Daspo fuori contesto” a carico di altrettante persone, ritenute pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica, alle quali è stato interdetto l’accesso ai luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive, ovvero a quelli interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle competizioni stesse.

La prima di queste misure di prevenzione è stata adottata nei confronti di una persona risultata più volte destinataria del provvedimento di avviso orale, e già sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale per la durata di due anni. La persona, con diversi procedimenti penali a suo carico per diversi e gravi reati quali detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti, lesioni personali aggravate, porto d’armi abusivo, resistenza a pubblico ufficiale, alcuni dei quali conclusisi con condanne penali irrevocabili, non potrà accedere ai luoghi a lei interdetti per tre anni.

Gli altri due “Daspo fuori contesto”, della durata rispettivamente di due anni il primo e un anno il secondo, hanno avuto come destinatari una persona con diversi procedimenti penali ancora pendenti per i reati di estorsione e danneggiamento, ed un’altra anch’essa gravata da procedimenti penali, nei cui confronti sono inoltre emerse recenti e costanti frequentazioni con personaggi con precedenti penali e di Polizia.

Gli accertamenti svolti da personale della Divisione Anticrimine hanno permesso di appurare che i destinatari dei provvedimenti sono stati più volte protagonisti di azioni violente e reati che ne hanno evidenziato la particolare pericolosità sociale, motivo per il quale il Questore Ruperti, attesa la necessità di tutelare l’ordine, la sicurezza e la tranquillità pubblica, ha così provveduto ad adottare i provvedimenti inibitori.

Si ricorda che il “Daspo Fuori contesto” impedisce l’accesso a persone che, nell’ultimo quinquennio, si siano rese responsabili di alcune tipologie di reati (ad esempio inerenti le armi, gli stupefacenti, contro l’ordine pubblico e l’incolumità pubblica), anche se realizzati al difuori del contesto sportivo, allo scopo di impedire che queste possano riprodurre le stesse condotte illecite o violente, anche all’interno degli stadi o in luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, nei quali comportamenti analoghi potrebbero comportare gravi rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Tale divieto è relativo a tutti gli sport, serie e categorie nazionali e internazionali, partite amichevoli, nonché a tutte le altre manifestazioni sportive.