Atmosfera gioiosa nella sala consiliare della Provincia di Vibo Valentia per il convegno “Le buone pratiche per un mondo migliore”. Nella Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e adolescenza, per come ratificati dall’assemblea dell’Onu, il Kiwanis Club di Vibo, rappresentato dal luogotenente eletto Basilio Valente e l’Unicef nella persona del presidente Gaetano Aurelio, hanno accompagnato metaforicamente per mano i bambini dei plessi scolastici della città nella marcia verso «i diritti che sono uguali per tutti i bambini del mondo. Si è inteso – si legge in una nota – valorizzare e nutrire le radici che daranno i frutti benefici della tolleranza, socialità, pace». Il luogotenente Basilio Valente ha ricordato il rapporto di collaborazione con Unicef del Distretto Internazionale e Italiano del Kiwanis che ha consentito di trasferire fondi per services come “Eliminate Tetanus” e “Happy child” per minori migranti non accompagnati. Il professor Aurelio ha presentato alcune considerazioni sugli articoli della Convenzione Onu che ha trasformato i bambini in soggetti attivi portatori di diritti (corretta alimentazione, assistenza sanitaria, adeguata istruzione, sviluppo psicosociale, idoneo e sereno ambiente familiare). Successivamente si è dato vita ad una grande festa gioiosa che ha avuto per protagonisti i bambini: marcia delle majorettes, canzoni natalizie, cori sul tema musicale dei diritti. Particolarmente toccante è stata la testimonianza di un bambino somalo sulle proprie difficoltà, anche linguistiche, di inclusione scolastica alleggerite dall’aiuto generoso di professori e compagni in direzione di un’integrazione realizzata con successo. Sono stati in seguito affronti temi impegnativi dalle complesse implicazioni sociali, come lo ius sanguinis, ius soli, cyber bullismo e le disuguaglianze. La partecipazione delle scuole amiche si estrinsecherà anche nelle attività di laboratorio per il “montaggio” delle bambole pigotte, il cui ricavato sarà destinato alla raccolta fondi. La festa si è conclusa con la consapevolezza da parte dei convenuti di aver onorato un impegno che va nella direzione del miglioramento dell’umanità.