giovedì,Aprile 25 2024

Il caso Tortora emblema di malagiustizia, dibattito a Vibo

Proiettato il docufilm di Crespi sulla vicenda del noto giornalista Rai attorno a cui sono ruotate le riflessioni di studiosi ed esperti

Il caso Tortora emblema di malagiustizia, dibattito a Vibo

Si è conclusa con un lungo ed emozionante applauso, da parte del numeroso pubblico, la proiezione del docufilm “Enzo Tortora, una ferita italiana”. Il film realizzato da Ambrogio Crespi è stato presentato lo scorso sabato in una gremita aula magna dell’Istituto di criminologia degli Studi di Vibo Valentia. L’importante proiezione è stata completata con un’interessante tavola rotonda moderata da Fausto Malucchi, avvocato del foro di Pistoia, con la partecipazione di Elena Baldi, docente di Diritto penale presso l’Istituto Italiano di Criminologia degli studi di Vibo Valentia, Ambrogio Crespi, regista, e Saverio Fortunato, rettore dell’Istituto italiano di Criminologia. Era il 17 giugno 1983, quando Enzo Tortora venne svegliato alle 4 del mattino dai Carabinieri all’Hotel Plaza di Roma ed arrestato con l’infamante e falsa accusa di essere uno spacciatore di stupefacenti e di appartenere alla Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo.

Il documentario racconta le varie fasi di questa triste ed assurda vicenda che visse il giornalista e famoso conduttore del programma Portobello in onda sulla Rai, protagonista di un clamoroso errore giudiziario dell’Italia dei nostri tempi. Ambrogio Crespi, che per questo film ha ricevuto numerosi premi in tutta Europa, ha parlato della necessità di «avviare una riflessione sul sistema delle garanzie in una chiave propositiva e mai disfattista». I relatori hanno ripercorso i cambiamenti del sistema processuale e dibattimentale da quel lontano 1983 e quanti casi “Tortora” ancora oggi ci sono. Fortunato, rettore dell’Istituto vibonese che tiene un frequentato corso di laurea in Mediazione Linguistica indirizzo Criminologia e Intelligence, chiamato a trarre le conclusioni sull’interessante giornata studio, ha voluto ricordare quelle fase del nostro Paese e si è soffermato sugli «ingenti costi che, ancora oggi, lo Stato è chiamato a corrispondere per via dell’ingiusta detenzione». Inoltre, il criminologo vibonese ha anticipato che questa giornata avrà un prosieguo con la testimonianza di Francesca Scopelliti, moglie di Enzo Tortora, giornalista e già senatore della Repubblica.

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