domenica,Maggio 12 2024

Accordo tra Ministero della Cultura e Calabria verde per ripulire i siti archeologici: due nel Vibonese

Attività utili per il decoro e la prevenzione incendi, ma anche per le campagne di scavo. Previsti interventi in tutte e cinque le provincie: ecco dove

Accordo tra Ministero della Cultura e Calabria verde per ripulire i siti archeologici: due nel Vibonese
Il parco archeologico di Mileto

Sono 52 i siti archeologici di maggiore pregio e valore sparsi in tutta la regione che nei prossimi giorni, dopo opportuna ricognizione, verranno ripuliti e sistemati a cura di Calabria Verde. Tra questi, anche il parco urbano Hipponion nel capoluogo e quello archeologico di Mileto. Il commissario dell’ente in house regionale Giuseppe Oliva, è scritto in una nota, ha infatti firmato il rinnovo della convenzione 2022 con il ministero dei Beni Attività Culturali e Turismo rappresentato dal segretario MiC Calabria (ministero della Cultura) Salvatore Patamia. [Continua in basso]

Nel dettaglio, secondo quanto previsto dal Piano attuativo vigente, Calabria Verde, prosegue la nota, «fornirà la manodopera idraulico-forestale nei vari progetti esecutivi di riferimento, ripulendo i siti archeologici dalle erbacce, rendendoli fruibili nella massima sicurezza e preservandoli da eventuali rischi di incendio. Dopo le attività comunque assicurate durante il biennio di restrizioni pandemiche, i mesi prossimi registreranno il ritorno alla piena capienza dei siti archeologici calabresi che dovranno presentarsi in perfetto stato agli occhi di turisti nazionali e stranieri, molti dei quali ancora neppure conoscono bellezza e valore dei reperti in questa regione. Si tratta di Parchi, Aree archeologiche e Luoghi di cultura risalenti alla Magna Graecia che si trovano in tutte le cinque province calabresi, spesso a ridosso delle zone balneari e montane più affollate».

Nel territorio di Catanzaro si tratta di: Scolacium a Roccelletta di Borgia, le Terme Romane ad Acconia di Curinga, parco ed Abbazia Terina a Lamezia Terme, Cassiodoro a Copanello di Stalettì, Area archeologica – chiesa bizantina e Castel S. Angelo di Tiriolo, Abbazia di Corazzo a Carlopoli e Grangia di Montauro. [Continua in basso]

In provincia di Cosenza: località “Lista e San Nicola” di Amendolara, il Persinace di Nocara, sito Torre Mordillo di Spezzano Albanese, il sito Blanda di Tortora, Area archeologica di Francavilla Marittima, il parco Broglio di Trebisacce, le Grotte di Cassano Ionio, il centro Pruja di Torrevecchia, il Ponte Annibale di Scigliano, l’area Pauciuri di Malvito, parco Laos di S. Maria del Cedro, mausoleo – parco archeologico e ruderi di Cirella, parco archeologico di Sibari, villa romana e area archeologica di Roggiano Gravina, l’area Castiglione a Paludi e complesso naturalistico ed archeologico delle grotta del Romito di Papasidero.

A Crotone: l’area urbana del capoluogo, il parco di Capo Colonna, Le Castella di Isola Capo Rizzuto, l’area archeologica Cremissa di Cirò Marina, il parco di Acherentia a Cerenzia.

In provincia di Vibo Valentia: il parco urbano Hipponion nel capoluogo e quello archeologico di Mileto.

Nel Reggino: la cattedrale Isodia e castello normanno di Bova, Forte Siacci di Campo Calabro, borgo antico e villa romana a Casignana, necropoli di Gerace, grotta S.Elia a Melicuccà, parco archeologico della villa romana del Naniglio a Gioiosa Jonica, teatro di Marina di Gioiosa, parco Mella ad Oppido Mamertina, parco Tauriani a Palmi, Antica Medma a Rosarno, area Kaulon di Monasterace, aree archeologiche di Bova Marina, Cattolica di Stilo, siti archeo urbani di Reggio Calabria, Castellace di Portigliola e parco Epizefiri di Locri.

«Le attività manutentive di Calabria Verde, oltreché per il decoro e la prevenzione incendi – conclude la nota – sono essenziali anche per le campagne di scavo in quanto i reperti portati alla luce potrebbero subire danni a causa della vegetazione infestante».

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