venerdì,Aprile 19 2024

Dall’archeologia al mondo del lavoro: ecco la seconda mattinata del Festival Leggere&Scrivere

Dopo l'apertura della decima edizione, oggi spettacolo di formazione di Michele Dotti. Tra gli altri ospiti anche il direttore del Museo di Vibo

Dall’archeologia al mondo del lavoro: ecco la seconda mattinata del Festival Leggere&Scrivere

Uno spettacolo di formazione dell’“educattore” Michele Dotti ha aperto la seconda giornata del Festival Leggere&Scrivere. Il racconto della diversità, della crescita, delle paure spesso ingiustificate degli adulti, sono alcuni dei temi su cui si è focalizzato Dotti, capace di raccontare con ironia e leggerezza il mondo che ci circonda. Un intervento nello spazio “Ammirà” durato quasi due ore, tra risate e considerazioni dolci-amare, che ha incarnato l’essenza stessa del Festival. Nello spazio “Berto” presentato poi il libro di Luciano Prestia davanti ad una folta ed attentissima platea. Un romanzo con un protagonista in cerca di riscatto, che parla di Sud e di casa, che nel dialogo con Bianca Ferrari ha permesso di riflettere su tanti temi del passato e dell’attualità. [Continua in basso]

Un tuffo nel passato più lontano è stato invece compiuto con Maurizio Cannatà, direttore del Museo archeologico di Vibo Valentia, che insieme ad Afro Rao ha parlato di come comunicare l’antico e della necessità di attrarre un pubblico vasto rendendo attrattivo il patrimonio storico e archeologico ma allo stesso tempo tracciando un solco culturale che diventi strumento di crescita diffusa.

Davanti ad una platea di studenti e non solo, poi, Vincenzo Luciani, professore ordinario di Diritto del lavoro pubblico all’Università di Salerno, ha affrontato gli aspetti giuridici dell’Alternanza scuola-lavoro. Insieme a Ketty De Luca, i ragazzi hanno portato la loro esperienza ed hanno avuto modo di comprendere meglio i meccanismi di un sempre più complesso mondo del lavoro.

Del “perché restare, perché tornare” si è invece discusso con l’assessore regionale Rosario Varì e con Filippo La Scala che opera nel mondo della ristorazione, che ha deciso di partire, tornare e restare in Calabria; interventi moderati da Caterina Ferro. «La mission degli amministratori – ha spiegato Varì – è quella di creare le condizioni di vita migliori e questo è ciò che cerchiamo di fare. Le opportunità ci sono, la capacità di innovazione di un territorio ha un suo enorme valore. Abbiamo un vantaggio: un sistema di innovazione importante che permette di renderci attrattori per le grandi imprese, sistema che oggi richiede di essere implementato». La Scala ha sottolineato come sia «importante venire a contatto con altre culture, con la consapevolezza di mantenere salde le proprie radici», creando un bagaglio culturale che permette di affrontare al meglio le sfide anche restando in Calabria. Ha concluso la mattinata del Festival Alfonso Geraci con “Amarsi con Shakespeare” di Maurice Charney che ha affrontato il tema legato al “sofisticato viaggio” letterario ed amoroso del drammaturgo e poeta inglese.

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