lunedì,Maggio 13 2024

#DomenicaAlMuseo, a Mileto in bella mostra il prezioso turibolo del ‘400

L'opera argentea è esposta nel museo statale. Negli anni ha fatto parte di prestigiose mostre e da testimonial nella nota trasmissione Rai “Uno Mattina”

#DomenicaAlMuseo, a Mileto in bella mostra il prezioso turibolo del ‘400

Domenica 5 marzo ritorna #DomenicaAlMuseo, l’appuntamento voluto dal Ministero della Cultura per incentivare giovani e famiglie a visitare e scoprire i beni culturali del nostro Paese. Tra i capolavori artistici che i visitatori potranno ammirare gratuitamente nel Vibonese, vi è sicuramente il turibolo a forma di tempietto gotico del 1400 esposto nel Museo statale di Mileto diretto da Maurizio Cannatà. La realtà afferente alla Direzione regionale musei Calabria, nell’occasione rimarrà aperta dalle 8 alle 14, con ultimo ingresso alle 13.30. Il manufatto argenteo proviene dall’antica cattedrale, chiesa madre della più antica diocesi di rito latino del meridione d’Italia, instaurata nel 1081 da papa San Gregorio VII, quando Mileto fu elevata a capitale della contea normanna guidata da Ruggero I d’Altavilla. La scultura ha in questi anni fatto parte di numerose mostre temporanee organizzate in Italia, fungendo nel 1997 anche da testimonial del Museo statale nella nota trasmissione Rai “Uno Mattina”. Privo dell’originaria catenina, il prezioso turibolo viene ritenuto di scuola napoletana ed è stato lavorato a getto, sbalzato e cesellato. Esso si presenta con un profilo esalobato a più gradini che ne racchiude la base, sulla quale s’innalza la coppa con un piccolo contenitore per l’incenso posizionato all’interno. L’orlo poligonale della coppa è delimitato da un forte profilo su cui poggia la base del coperchio e dove passanti cilindrici fungono da guida per le catenelle. Una costruzione architettonica alquanto elaborata, dunque, che nella parte superiore figura tra l’altro coronata da una cuspide ornata da finestre a giorno che scorrono insieme ad altre decorazioni a traforo. Riguardo alle origini, tra le ipotesi emerse negli ultimi anni vi è quella che il turibolo in argento possa non essere stato realizzato in una bottega napoletana, ma a Longobucco, in Calabria, dove a partire dal XII secolo esistevano delle miniere argentee e delle officine atte alla lavorazione di questo prezioso materiale.

LEGGI ANCHE: Domenica al museo, tornano gli ingressi gratis: cosa visitare nel Vibonese e in Calabria

Articoli correlati

top