domenica,Maggio 12 2024

Zungri, il centro storico si trasforma in una colorata bottega d’arte

In scena, con la partecipazione di nove artisti, la seconda edizione del concorso “Gli antichi portoni raccontano”. Le opere, in corso di realizzazione, omaggiano le tradizioni contadine e la cultura popolare

Zungri, il centro storico si trasforma in una colorata bottega d’arte

Opere in grado di narrare il legame con la terra della comunità locale, la religiosità, la vita dei contadini, il lavoro nei campi. E poi la bellezza dei paesaggi bucolici, con campagne verdeggianti e animali al pascolo. Il concorso “Gli antichi portoni raccontano”, in scena in questi giorni a Zungri sta raccogliendo ampi consensi. Passeggiando per le vie del centro storico, strappato al degrado grazie alle iniziative promosse in sinergia tra Comune e locale Museo, nonché tramite l’impegno di tanti cittadini volontari, il visitatore riesce a immergersi in un percorso nell’arte. La seconda edizione del contest, infatti, sta richiamando l’attenzione di curiosi e villeggianti che giungono nella cittadina del Poro per vedere gli artisti aderenti all’iniziativa all’opera tra colori e pennelli. Nove i partecipanti: Michela Gatti, Angela Mannis, Agostino Caracciolo, Gabriele Garoffolo, Raffaele Filardo, Mariacarmen Brogna, Maria Neve Vallone, Fortunato Pedullà e Victoria Hendadez.

Il progetto “Le porte dipinte”

I loro lavori dovranno essere ultimati entro il 13 agosto. Verranno valutati da una commissione giudicatrice composta dal sindaco Franco Galati, la direttrice del locale Museo Maria Caterina Pietropaolo, il pittore Bruno Caputo, il maestro scultore Michele Zappino e il professore di pittura Raffaele Famà. Già con l’edizione 2022, il vecchio centro storico aveva riacquisito decoro e anche l’interesse dei turisti. L’obiettivo dei promotori è quello di rendere il paese un piccolo museo a cielo aperto, collegando aree a rischio abbandono a causa dell’emigrazione e dello spopolamento con l’insediamento rupestre, il Museo della civiltà contadina, il santuario dedicato alla Madonna della Neve. Alle “porte dipinte” si aggiungono le poesie sui muri, scritte in vernacolo e in italiano, realizzate da poeti locali. E poi il muro delle filastrocche e dei proverbi nonché gli spazi con le fomelle realizzate dall’artista Pino Costanzo. L’auspicio dei promotori è che il progetto vada avanti e si componga di ulteriori appuntamenti per valorizzare al meglio il patrimonio di ricchezza e tradizioni rappresentato dalla millenaria cultura contadina.

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