Vibo Valentia si racconta al Salone del libro di Torino: nel segno della cultura identitaria la partecipazione del Comune alla kermesse
Presentati due lavori editoriali di scrittori vibonesi. Al centro storia e tradizione in una delle vetrine nazionali più importanti che quest'anno ha registrato oltre 230mila presenze

Il Comune di Vibo Valentia, rappresentato dall’assessore alla Cultura Stefano Soriano, ha partecipato nei giorni scorsi al Salone internazionale del libro di Torino, la kermesse che celebra la lettura, l’editoria e le idee. Vibo ha scelto di esserci con la propria voce, portando due opere di scrittori vibonesi. La prima è ”La lunga estate di Vibo” di Nicola Pagano, romanzo che affronta le vicende del ’68 – anno madre di tutti i cambiamenti, di tutte le fratture – raccontate attraverso il punto di vista del Movimento studentesco e del gruppo dirigente che animò i mesi caldi, fino al gennaio del ’69.
La seconda, invece, è un affresco quasi liturgico: ”Riti della Settimana Santa – patrimonio identitario calabrese”, un lavoro curato da Daniele De Masi e pubblicato, come il precedente da Libritalia, casa editrice vibonese. Qui, il culto si fa narrazione e memoria, dall’Affruntata alle Vare del Venerdì Santo, passando per riti che uniscono idealmente Calabria, Sicilia e Sardegna.
È cultura che pulsa, che parla con accenti locali ma con un’eco nazionale. Perché a Torino, Vibo Valentia non si è limitata a presentare due libri: ha esibito una visione, ha condiviso una progettualità. Presenti anche l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione, Vania Continanza, e gli studenti del Liceo Classico ”Morelli”, accompagnati dai docenti Tonino Fortuna e Caterina Scolieri: non solo spettatori, ma protagonisti attivi in un confronto vivo e fertile.
Ed è proprio su questo che Soriano e Continanza, hanno voluto insistere, nel tracciare un bilancio della presenza vibonese al Salone: «Portare qui l’immagine di Vibo Valentia – hanno dichiarato – con la propria identità, raccontata dai nostri autori è sicuramente un percorso di crescita importante per tutta la città e per il movimento culturale, che ha ormai allargato i propri confini con un’offerta sempre più qualificata, anche in queste platee. Una nota di merito anche per gli studenti partecipanti, che grazie alla partecipazione ai workshop e alle attività didattiche pensate per loro, all’incontro con altri studenti appassionati di letteratura, hanno avuto la possibilità di arricchire il proprio bagaglio culturale e confrontare le proprie opinioni con quelle degli altri partecipanti».
E tra gli oltre 230 mila ingressi dell’edizione 2025 del Salone – una delle più affollate e vitali di sempre – c’è stata anche la voce di Vibo Valentia, a dire che la Calabria c’è. E che, quando sa raccontarsi, non ha nulla da invidiare a nessuno.