martedì,Giugno 10 2025

L’associazione Vocal Tactus trasforma una vecchia scuola in un polo culturale: il borgo di Triparni riparte dalla musica

Un gruppo di giovani è impegnato a promuovere nuovi percorsi culturali che possano consolidare il senso di comunità sul territorio

L’associazione Vocal Tactus trasforma una vecchia scuola in un polo culturale: il borgo di Triparni riparte dalla musica

Triparni, una piccola frazione che vive, rinasce e crea. È lì, tra le mura di una vecchia scuola elementare, che si è scritta una pagina importante per la comunità: la nuova sede dell’associazione ”Vocal Tactus” non è stata semplicemente inaugurata. È stata restituita. Alla comunità, alla memoria, al desiderio di restare.

Perché in un Sud che svuota le sue periferie e assiste inerme alla fuga dei suoi giovani, qui accade il contrario. Un gruppo di ragazzi, legati alla propria terra ha deciso di restare, di puntare sul luogo in cui sono nati, facendolo in nome della cultura, della musica, del senso profondo di appartenere.

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Quell’edificio oggi torna ad educare. Cambia la forma, non la funzione. Dove prima si insegnava a leggere e a scrivere, ora si canta, si crea, si sogna insieme. Non è solo una sede, ma un segnale. Non solo un contenitore, ma un contenuto vivo. «Non inauguriamo solo uno spazio, ma un’idea condivisa – ha dichiarato con emozione il presidente – quella che la cultura può unire, che la musica parla tutte le lingue, che insieme possiamo cambiare il nostro futuro».

”Vocal Tactus” è nata nel 2023, da un gruppo di giovani musicisti che hanno scelto di trasformare la loro passione in un progetto collettivo, dove la musica non è solo espressione ma strumento: per educare, per unire, per costruire comunità. Il cuore del progetto è l’ensamble vocale che dà il nome all’associazione, recentemente accolto nell’Organizzazione Cori Calabria, guidata dal maestro Gianfranco Cambareri, figura centrale in questo cammino.

Ma se la musica è l’anima, il territorio è il corpo. C’è la voglia di riappropriarsi dei luoghi e delle storie. Di trasformare Triparni da semplice frazione a borgo narrante. «Il nostro paese non è una semplice frazione – hanno ribadito i membri dell’associazione – è un borgo. Un luogo che custodisce memorie, sapori, racconti, e che chiede solo di essere valorizzato».

E così sarà: il calendario delle attività parla chiaro. Torneranno iniziative come ”Musica sotto le stelle”, ‘‘La notte del poeta” e ”Borgo in musica”. Eventi che accolgono, uniscono, animano. Eventi che vogliono fare di Triparni un riferimento. Le collaborazioni già attive, come quella con l’associazione ”La Radice Sociale” di Montauro (Cz), mostrano la visione ampia del progetto: fare rete, cucire legami tra territori, generazioni, storie. Superare i confini, nella convinzione che la cultura – come la musica – non conosce muri.

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L’inaugurazione ha visto la presenza delle istituzioni: il Sindaco Enzo Romeo, il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Iannello e altri consiglieri. Un segnale forte, di ascolto e di vicinanza. Triparni, dunque è una voce presente, forte, fiera. Una voce che nasce dalla consapevolezza che ogni comunità ha il diritto – e il dovere – di raccontarsi, e di scrivere la propria pagina. E quella pagina si chiude con un antico proverbio, scelto dall’associazione come bussola del cammino: «La Terra non è un’eredità ricevuta dai nostri Padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli». Un’eredità da custodire, da rendere fertile. Perché il futuro, a Triparni, ha già cominciato a cantare.

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