lunedì,Maggio 6 2024

I versi di Occhiato immortalati nella maiolica del maestro Vitetta

L’opera inaugurata alla presenza di autorità ed associazioni a Mileto, commissionata all’artista per celebrare la memoria dell’illustre letterato

I versi di Occhiato immortalati nella maiolica del maestro Vitetta

Bel frangente culturale vissuto a Mileto. Nella cittadina normanna, nei giorni scorsi è stata svelata la realizzazione artistica in ceramica del maestro Francesco Vitetta, commissionatagli in memoria dello studioso Giuseppe Occhiato. Da qualche giorno la maiolica, con su immortalato una parte del testo con cui l’illustre letterato calabrese descrive in modo magistrale i ruderi dell’abbazia della Santissima Trinità ancora oggi presenti nel Parco archeologico medievale della città antica, fa adesso bella mostra sulla facciata di Palazzo dei normanni.

L’iniziativa rientra nel progetto “Cittàlettesuimuri”, ideato da Carla Piro e già attuato anche in altri contesti urbani vibonesi. A Mileto è stato subito fatto proprio dall’amministrazione comunale, avvalsasi nell’occasione della collaborazione dell’Archivio storico diocesano, della Pro loco, dell’Accademia milesia, del Cantiere musicale internazionale e dell’Avis cittadina.

L’avvocato di Nicotera, di questa sua “creatura” ne ha fatto una sorta di missione, tesa a dare compiutezza a frammenti di storia e di cultura locale che, nell’occasione, «divengono simbolo e veicolo di arte e vita» da tramandare alle giovani generazioni. Lo svelamento della creazione artigianale in ceramica sotto il portico del municipio di Mileto è stato preceduto da un incontro ad hoc nella sala consiliare. La manifestazione figura, tra l’altro, tra la serie di eventi che si stanno susseguendo sul territorio nell’ambito del decimo anniversario della morte dello scrittore e studioso, ritenuto uno dei più grandi letterati italiani del ‘900.

A curare la macchina organizzativa della serata, l’appassionato di storia patria, nonché socio dell’Accademia milesia, Franco Galante. Davanti a un pubblico numeroso e attento, a ritrovarsi nella sala consiliare sono stati studiosi e varie autorità del territorio. L’incontro, dopo i saluti del sindaco Natino Giordano e dei vari rappresentanti delle associazioni, che a vario titolo hanno collaborato alla realizzazione del progetto, e la cronistoria di “Cittàlettesuimuri” esposta dalla Piro, è entrato nel vivo con l’illustrazione, ad opera del presidente dell’Accademia milesia monsignor Filippo Ramondino, della figura di Occhiato.

Subito dopo, a conversare con l’ausilio di immagini sulla poliedrica attività di pittore, scrittore, storico e ricercatore di architettura normanna dello studioso sono stati il socio dell’Am Giulia Fresca e l’archeologa Marilisa Morrone. Tra i momenti più significativi, la lettura in sala di una commovente missiva inviata agli organizzatori dalla moglie Amelia Cirianni, oggi residente in Toscana. Infine, come detto, lo svelamento della maiolica, effettuato con tanto di proposizione dell’Inno di Mameli dall’anziana sorella di Occhiato, con al fianco numerosi suoi familiari.

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