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‘Ndrangheta e omicidi a Vibo: 23 gli indagati. Ecco le accuse per l’eliminazione di Mario Longo

Ipotizzato per quattro indagati il reato di favoreggiamento personale. Ruoli ed esecutori del fatto di sangue commesso a Triparni nell’aprile 2012 quale risposta all’omicidio di Francesco Scrugli e al ferimento di Rosario Battaglia e Raffaele Moscato

‘Ndrangheta e omicidi a Vibo: 23 gli indagati. Ecco le accuse per l’eliminazione di Mario Longo
Il luogo dell'omicidio Longo e nel riquadro a sinistra la vittima, a destra Raffaele Moscato
Salvatore Tripodi

Sono in totale 23 gli indagati dell’operazione odierna della Dda di Catanzaro che fa luce su diversi fatti di sangue commessi nel Vibonese e su alcune estorsioni. Contestato ad alcuni indagati anche il reato di associazione mafiosa. Oltre alle 14 persone raggiunte da misura cautelare in carcere risultano indagati a piede libero: Pasquale Bellocchio, 50 anni, di Vibo Valentia; Giuseppe Comito, 49 anni, di Vibo Marina, collaboratore di giustizia; Nicola Figliuzzi, 34 anni, di Sant’Angelo di Gerocarne, collaboratore di giustizia; Francesco La Bella, 51 anni, di Piscopio; Elio Miriello, 79 anni, di Pizzo; Raffaele Moscato, 38 anni, di Vibo Marina, collaboratore di giustizia; Giuseppe Patania, 44 anni, di Stefanaconi; Rosario Runco, 57 anni, di Vibo Valentia; Michele Russo, 87 anni, di Vibo. Attinti da misura cautelare in carcere: Salvatore Vita, 48 anni, di Vibo Marina; Francesco D’Ascoli, 52 anni, di Vibo Marina, Rosario Fiorillo (detto “Pulcino”), 34 anni, di Piscopio, Michele Fiorillo (detto “Zarrillo”), 38 anni, di Piscopio e Rosario Battaglia, 38 anni, di Piscopio, Salvatore Tripodi, 53 anni, di Portosalvo. Ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per il boss Pantaleone Mancuso, 63 anni, alias Scarpuni, di Nicotera (che sta scontando l’ergastolo). Arrestati anche i fratelli Saverio, 48 anni Nazzareno, 51 anni, e Salvatore Patania, 46 anni, di Stefanaconi, oltre a Stefano Farfaglia, 39 anni, residente a San Gregorio d’Ippona, e Angelo David, 39 anni, di Piscopio. Arrestati, infine, Francesco Alessandria, 54 anni (detto “Mustazzo”) di Sorianello e Antonio Staropoli, 48 anni, di Vibo Marina.

Il reato di favoreggiamento personale

Mario Longo

In particolare, Michele Russo, Elio Miriello, Rosario Runco e Pasquale Bellocchio sono accusati del reato di favoreggiamento personale – aggravato dalle finalità mafiose – poiché dopo l’omicidio di Mario Longo, ucciso a Triparni (località Facciolo) l’1 aprile 2012, avrebbero aiutato Antonino Staropoli e Rosario Mantino ad eludere le investigazioni rendendo alla polizia giudiziaria informazioni “palesemente false circa gli spostamenti dello Staropoli e di Longo la sera dell’omicidio al preciso scopo di offrire a Staropoli un alibi che impedisse agli inquirenti di accertarne il ruolo di adescatore della vittima. Un compito svolto per conto del cognato Rosario Mantino (in seguito deceduto per altro) al fine di consentire a quest’ultimo ed agli altri componenti del commando (indicati nello stesso Rosario Mantino, in Rosario Battaglia e Salvatore Vita) l’esecuzione dell’azione omicidiaria. In particolare, Michele Russo (titolare del bar “Gabry”) avrebbe dichiarato falsamente che Mario Longo non si fosse mai mosso dal bar sino alla chiusura, laddove invece lo stesso Longo si è allontanato intorno alle ore 20 in compagnia di Staropoli. Elio Miriello è invece indagato per aver dichiarato falsamente – secondo l’accusa – che Mario Longo si fosse allontanato da solo dal bar dopo aver consumato una birra mentre Staropoli “era rimasto in sua compagnia sino all’orario di chiusura”. False dichiarazioni avrebbe reso pure Rosario Runco il quale avrebbe falsamente dichiarato di essere andato via dal bar verso le 20:30 e le 20:45 lasciandovi all’interno Longo e Staropoli laddove entrambi erano invece già andati via insieme intorno alle ore 20”. Pasquale Bellocchio avrebbe invece dichiarato – falsamente per l’accusa – che Mario Longo e Antonino Staropoli “fossero rimasti tutta la sera al bar a giocare a carte, nonché il fatto che la vittima, all’uscita dal bar, avesse detto che doveva recarsi da uno zio a Portosalvo, circostanza palesemente falsa e riferita alle forze dell’ordine al solo scopo di depistare gli inquirenti sul motivo del tragitto da Longo compiuto in direzione dei suoi killer, percorso effettuato su esortazione di Staropoli che lo conduceva con un pretesto da Rosario Mantino e dagli altri esecutori materiali del suo omicidio”. Mario Longo avrebbe pagato con la vita di aver fornito notizie utili ai killer che hanno ucciso a Vibo Marina nel marzo 2012 Francesco Scrugli e ferito Rosario Battaglia e Raffaele Moscato. Tra i mandanti dell’omicidio di Mario Longo – oltre a Rosario Battaglia, Rosario Mantino e Salvatore Vita (che avrebbero partecipato anche alla fase materiale del fatto di sangue) – vengono indicati pure Raffaele Moscato (attuale collaboratore di giustizia), Francesco La Bella di Piscopio e Salvatore Tripodi.

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