domenica,Maggio 19 2024

‘Ndrangheta, le rivelazioni di Moscato: «Ecco chi ha ucciso Massimo Stanganello» – Video

Il collaboratore di giustizia ha raccontato i particolari della scomparsa del giovane di Vibo Marina inghiottito dalla “lupara bianca” e i progetti di morte contro Stefano Farfaglia ed Angelo David

‘Ndrangheta, le rivelazioni di Moscato: «Ecco chi ha ucciso Massimo Stanganello» – Video
Massimo Stanganello

Hanno permesso di riaprire le indagini anche su un caso di “lupara bianca”, le rivelazioni di Raffaele Moscato, killer ed elemento di spicco del clan dei Piscopisani passato fra le fila dei collaboratori di giustizia dal 2015. Gli investigatori, dopo aver raccolto le sue dichiarazioni, hanno lavorato a lungo per far luce sulla scomparsa di Massimo Stanganello, un giovane di Vibo Marina sparito nel nulla nell’agosto del 2008. Moscato ha precisato agli inquirenti che Stanganello era all’epoca da poco uscito dal carcere dopo 13 anni di detenzione ed il suo cadavere si trova sotterrato nelle campagne di Piscopio. Per impedirne il ritrovamento, i vertici del clan dei Piscopisani secondo Moscato avrebbero programmato due omicidi, con l’intenzione di sopprimere due componenti della stessa cosca in quanto a conoscenza del luogo dove si trova sepolto Massimo Stanganello e che avrebbero potuto rivelare alle forze dell’ordine in quanto soliti bere ed ubriacarsi.
Siamo fra il 2011 ed il 2012 – e quindi dopo l’omicidio del boss di Stefanaconi, Fortunato Patania ad opera dei Piscopisani –  ed il racconto che Raffaele Moscato fa agli inquirenti è illuminante: “Recentemente, dopo l’omicidio di Patania Fortunato, i Piscopisani volevano uccidere in una trappola sia Angelo David, detto Giotto, sia Stefano Farfaglia, in quanto avevano preso l’abitudine di bere molto – riferisce Moscato – e poiché sono a conoscenza del luogo in cui è sotterrato Massimo Stanganello, quindi potevano collaborare e riferirlo”. Ecco così l’invito rivolto da Rosario Battaglia a Raffaele Moscato al fine di spostare il cadavere. “Battaglia Rosario una volta mi propose per questa ragione – ricorda ancora il collaboratore di giustizia – di andare a spostare il corpo di Stanganello dal luogo dove si trova, ma io gli dissi di no perché con quel fatto io non c’entravo nulla e principalmente perché la cosa mi faceva schifo. Del progetto di omicidio di Angelo David e Stefano Farfaglia ne hanno discusso in quello che è uno dei quartier generali dei Piscopisani, ovvero la campagna di proprietà di Nazzareno Fiorillo a Piscopio, quella che noi chiamavamo La Loggia, dove tenevamo armi, con l’abitazione – spiega Moscato – che era stata ristrutturata da Battaglia Rosario anche se era di proprietà di Nazzareno Fiorillo. Io non so dire – conclude Moscato – dove si trova esattamente il corpo di Stanganello perché non l’ho mai chiesto, né mi è stato riferito e mi sono rifiutato di spostarlo perché mi faceva schifo”.

Rosario Battaglia

“Angelo David è un azionista del clan dei Piscopisani ed è cognato di Stefano Farfaglia, anche lui organico al clan. Avevano entrambi il grado di picciotto – ha svelato Moscato – e insieme abbiamo anche commesso delle rapine per conto del clan. Si occupavano pure di droga e Stefano Farfaglia anche di usura. Sono loro i responsabili dell’omicidio di Massimo Stanganello di Vibo Marina e nella cosca dei Piscopisani si era deciso che sia Angelo David che Stefano Farfaglia dovevano morire per impedire il ritrovamento del cadavere di Stanganello”. Il giovane di Vibo Marina è sparito nel nulla nell’agosto del 2008 dopo essere uscito dal carcere ed il suo cadavere si troverebbe sotterrato nelle campagne di Piscopio.
“Sia Angelo David che Stefano Farfaglia – ha rivelato Moscato – erano soliti bere ed ubriacarsi e poiché sapevano dove si trovava il corpo di Stanganello, Rosario Fiorillo aveva deciso che dovevano essere eliminati per paura che parlassero troppo. Il corpo di Stanganello era stato infatti seppellito da Stefano Farfaglia insieme a Rosario Battaglia. Anche Rosario Battaglia era d’accordo con gli omicidi ai danni di Stefano Farfaglia e Angelo David, così come pure Francesco La Bella. Io – ricorda Moscato – tentai di dire che non era il caso, ma venni zittito. Rosario Battaglia mi mandò così da Stefano Farfaglia e Angelo David per farli cadere in un tranello, ossia condurli in una campagna con la scusa che bisognava procedere a conferirgli un grado mafioso superiore mentre in realtà dovevano essere uccisi una volta sul posto. Andai da Angelo David e cercai di sviarlo per non farlo andare in campagna, senza dirgli però nulla in ordine al tranello per non fare insospettire né lui, né Battaglia. Alla fine Angelo David e Stefano Farfaglia non arrivarono e Rosario Battaglia mi propose di disseppellire il cadavere di Massimo Stanganello ma io mi rifiutai perché la cosa – ha dichiarato Moscato – mi faceva schifo”.

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