lunedì,Maggio 13 2024

Polia porge l’estremo saluto al poeta e scrittore Bruno Chiaravalloti

L’indimenticato “Signor maestro”, già sindaco del centro vibonese, si spento nei giorni scorsi. Lascia di sé il ricordo di una persona retta, perbene, di amministratore sensibile ai problemi della gente

Polia porge l’estremo saluto al poeta e scrittore Bruno Chiaravalloti

Maestro per oltre un quarantennio, medaglia d’oro della Scuola e del presidente della Repubblica quale benemerito della Scuola, della cultura e dell’arte, Bruno Chiaravalloti si è spento nella sua casa di via Roma, a Polia, nei giorni scorsi.

Uomo di profonda cultura e di elevato spessore morale, già corrispondente per numerose testate giornalistiche, locali e nazionali, poeta e scrittore, ex sindaco del Comune per oltre tre lustri, “Premio Poliese Illustre” nel 2005, lascia di sé il ricordo di una persona retta, perbene, di amministratore equanime, operoso e sensibile ai problemi della sua gente, che non ha mai smesso di stargli a fianco.

«La memoria più cara negli occhi grandi della moglie Maria, nei sani valori tramandati alle figlie ed ai nipoti che – le parole di Domenico Amoroso, presidente della locale Pro Loco -, prendono forma, a suggello delle ampie doti umane e culturali del compianto Signor maestro: “dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere”, amava ripetere citando il Dalai Lama, “e ci incoraggiava a dare il meglio di noi negli studi e nella vita quotidiana, essendo sempre attenti alle necessità degli altri, particolarmente dei più deboli».

E, ancora, «lo ricordo nelle foto di gruppo che lo ritraggono, gioioso, nella scuola elementare della frazione Menniti, con quel sorriso aperto e cordiale – ricorda ancora il nipote Domenico – nei pomeriggi sulla macchina da scrivere, con quello sguardo attento e creativo, negli interventi pubblici, con quel pensiero profondo e meditativo formulato con eloquio brillante e forbito, tratti forti di una personalità non comune, che ha incoraggiato decine e decine di giovani a farsi strada in quell’impervio percorso ad ostacoli che caratterizza l’esistenza di ognuno di noi. Chi scrive un libro – sosteneva Pablo Neruda – diventa immortale! e tu, per noi, da oggi lo sei».

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