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Si è concretizzata la donazione al Comune di Jonadi della collezione di artisti della Permanente di Milano, da parte dello scultore e pittore di fama internazionale Alfredo Mazzotta. Un gesto d’amore verso la propria terra natia, visto che il maestro, seppur trapiantato da decenni nella città meneghina, è originario della frazione Nao. L’atto di donazione è stato sancito con un’apposita cerimonia inaugurale della raccolta di opere che farà parte della mostra permanente “JΩNAΩΣ” (il nome nasce dalla fusione tra le parole Jonadi e Nao) e che da oggi in poi potrà essere visitata e ammirata all’interno della sala consiliare del palazzo municipale. All’incontro hanno partecipato il sindaco Fabio Signoretta e vari componenti dell’amministrazione comunale, lo stesso direttore artistico Mazzotta, autorità del territorio e un pubblico numeroso e attento. I valenti maestri che espongono le loro opere in “JΩNAΩΣ” sono: Antonino Attinà, Orazio Barbagallo, Giovanni Blandino, Michele Cannaò, Matteo Cannata, Giovanni Conservo, Maria Credidio, Andreina Galimberti, Paola Grott, Giuliano Grittini, Ibrahim Kodra, Giorgio Melzi, Eros Pellini e Togo.

Ad essi si aggiunge lo stesso artista di Nao, famoso per le sue contorsioni, creazioni scultoree e pittoriche che con capacità unica incarnano la fatica e il dolore della vita e l’amore per l’arte e per quello che essa rappresenta. Nell’ambito della collezione permanente è nato anche un apposito catalogo con la descrizione dettagliata del progetto e delle opere di arte contemporanea che vi fanno parte. Di esso è in programma anche una versione digitale. Nel corso della cerimonia inaugurale, tra gli interventi in sala quello del primo cittadino di Jonadi, il quale per l’occasione ha scritto un’accorata lettera di ringraziamento da consegnare singolarmente a tutti i soci della “Società per le Belle Arti Permanente” di Milano che espongono le loro opere in “JΩNAΩΣ”.

Tra i contributi, anche quelli della delegata alla Cultura Maria Angela Calzone, degli assessori comunali Valentina Fusca e Saro Mazza e di monsignor Gaetano Currà, quest’ultimo già direttore dell’Istituto teologico calabro e dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. Nell’occasione, «orgoglioso delle proprie origini e di essere nato nella “sua” Nao» si è detto il maestro Mazzotta, il quale visibilmente emozionato ha ripercorso le varie fasi della sua vita e il percorso umano e artistico che lo ha contraddistinto. Un racconto di chi, nonostante tutto, è rimasto profondamente legato alla terra natia e di chi, pur avendo fatto “fortuna” in nord Italia, non ha mai dimenticato le proprie radici e l’humus che lo ha generato. E l’atto d’amore alla comunità di Jonadi, se mai ce ne fosse bisogno, ne è la prova concreta.

