Tutti gli articoli di Cultura
PHOTO
Bilancio positivo per “Ti presento i miei strumenti musicali”, il progetto realizzato a Favelloni di Cessaniti dal percussionista Valerio Colaci. Gli appuntamenti, realizzati nell’area dell’oratorio San Giovanni Paolo II, hanno riscosso buona partecipazione riuscendo a coinvolgere un pubblico variegato e curioso.
«Gli incontri – spiega il giovane musicista – sono stati pensati e strutturati attorno agli strumenti che utilizzo abitualmente, suddividendoli per natura e caratteristiche in tre appuntamenti tematici, legati tra loro da un filo conduttore: gli strumenti a percussione e il loro ruolo nella musica».
Gli incontri

Il primo incontro si è focalizzato sulle percussioni nell’orchestra lirico-sinfonica: «In apertura, ho introdotto il pubblico al mondo delle percussioni classiche, concentrandomi sugli strumenti tipici dell’orchestra lirico-sinfonica: triangolo, grancassa, piatti e tamburo rullante, approfondendo le differenze tra ben quattro tipologie di rullanti. È stato un momento di esplorazione sonora e visiva, che ha permesso di comprendere l’importanza e la varietà timbrica di questi strumenti in ambito orchestrale», racconta.
Nel secondo appuntamento è stato dato spazio agli strumenti etnici del mondo: «Ho voluto raccontare come la musica, attraverso tamburi, tamburelli, sonagli, maracas e altri strumenti tradizionali, sia da sempre un potente veicolo di unione tra i popoli. Abbiamo viaggiato idealmente tra storia, evoluzione, contaminazioni e linguaggi musicali, includendo anche il linguaggio infantile dei bambini che iniziano a suonare i tamburi. Un incontro ricco di suggestioni, che ha suscitato riflessioni sul valore universale della percussione», aggiunge Colaci.
A chiudere il cerchio: la batteria. «In questo incontro finale ho raccontato la sua storia, dagli albori alle evoluzioni più moderne, illustrandone gli usi e gli impieghi nei diversi contesti e stili musicali, dal jazz al rock. Un viaggio entusiasmante che ha permesso di mostrare la versatilità e la potenza comunicativa di questo strumento», fa rilevare il percussionista.
Bilancio positivo
Tirando le somme, i tre eventi hanno permesso al pubblico di avvicinarsi al mondo delle percussioni sia dal punto di vista tecnico che culturale: «È stata un’esperienza intensa e gratificante, che ha evidenziato quanto la musica e gli strumenti possano parlare a tutti, indipendentemente dall’età o dal background musicale». Un progetto che, chissà, potrà essere ulteriormente migliorato e proposto in scuole e teatri locali.

