Molti cittadini, anche in base a un recente sondaggio promosso da Il Vibonese, vorrebbero intitolare il nuovo teatro al raro talento vibonese
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Sono trascorsi nove anni da quel drammatico 12 dicembre del 2016, ma la polvere del tempo non ha reso opaco il ricordo di quel doloroso episodio. Con il passare degli anni i ricordi diventano più sbiaditi, rischiando di cadere nell’oblio, ma il tempo non ha intaccato il ricordo che i vibonesi conservano di Greta Medini, la giovane e talentuosa violinista che, a soli ventisei anni, decise di lasciarci.
Diplomatasi presso il Conservatorio “F.Torrefranca” ad appena sedici anni, iniziò molto presto a mettere in luce le sue doti artistiche. Musicisti di grande spessore concordano nel sostenere che un talento come quello di Greta è cosa rara.
Per commemorare la sua prematura e tragica scomparsa, il poeta vibonese Michele Petullà ha composto i versi di questa delicata e struggente poesia:
Il violino nel vento
Nel respiro sottile dell’alba
c’é un nome che non smette di fiorire.
Greta!
Come una corda tesa tra terra e cielo,
come un passo leggero
rimasto impresso sulla polvere del tempo.
Il mondo tace
Quando una nota si spezza
Prima di diventare musica,
ma il silenzio non è mai muto:
è un giardino invisibile
dove i suoni perduti tornano a crescere
senza più chiedere permesso.
Tu sei rimasta lì,
nel punto in cui il vento cambia direzione
e porta con sé ciò che non
siamo riusciti a trattenere.
Un violino ancora vibra nelle pieghe dell’aria,
nascosto come una preghiera che non conosce parola
ma solo luce.
Nel tuo arco spezzato si riflette il cammino dei giorni:
la vita come una partitura incompiuta
che il destino sfoglia con mani disattente.
Eppure, la tua musica ha una strana ostinazione di
Eternità;
continua a brillare dove gli occhi non arrivano,
continua a parlare anche quando
il mondo non ascolta.
Ora il cielo ti custodisce
Come una melodia che non si lascia decifrare.
E noi, rimasti qui, cerchiamo nel vento
Quel timbro sottile che sapeva aprire finestre nel cuore.
Greta,
non sei scomparsa; sei diventata eco,
sei diventata respiro,
sei diventata la nota segreta che accorda il dolore
alla dolcezza del ricordo.
E ogni volta che il vento passa tra due rami
Con la grazia di un archetto invisibile,
sappiamo che sei tu
che continui a suonare per noi.



