Le spiagge bianche, il cielo che si perde con il mare. Ma anche la ricchezza dell’entroterra con i suoi boschi e storia millenaria. Il comprensorio vibonese ha moltissimo da offrire dal punto di vita naturalistico e alcune aree, dai più profondi conoscitori del territorio, sono considerate delle perle di rara bellezza da proteggere e tutelare. Siti naturalistici lontani dalle grandi rotte del turismo di massa che rappresentano, per quanti desiderano una vacanza diversa, tappe imperdibili. Ne abbiamo parlato con Giulia Teresa Scordo, ambientologa e presidente dell’associazione serrese Terre bruniane. Il sodalizio, nato del 2019, è tra i più attivi della provincia, specializzato nel settore trekking. Ciclicamente l’associazione promuove iniziative volte alla conoscenza del territorio, organizzando percorsi escursionistici sempre partecipati.

Il bosco Archiforo e Santa Maria

L’area interna regala sempre esperienze uniche: «Tra i siti naturalistici più visitati sicuramente è da citare il Bosco Archiforo, uno dei più affascinanti boschi che abbiamo sulle Serre, caratterizzato dalla presenza di habitat naturali peculiari, tra cui i boschi sud appenninici di abete bianco, al cui interno è possibile ammirare esemplari di abeti bianchi secolari. Oltre a essere parte del Parco Naturale Regionale delle Serre – spiega la presidente Scordo – il valore naturalistico del bosco è riconosciuto anche a livello europeo, infatti, questo è designato come Zona Speciale di Conservazione all’interno della rete ecologica diffusa europea “Rete Natura 2000”. Inoltre, per le sue peculiarità, l’Archiforo è stato annoverato dall’immunologo giapponese Qing Li tra i 40 boschi al mondo in cui praticare lo shinrin-yoku, ovvero il “bagno di foresta”».

Di straordinaria bellezza «anche il Bosco di Santa Maria, caratterizzato principalmente da boschi di faggio e abete bianco, anch’esso Zona Speciale di conservazione e tutelato dal Parco delle Serre. Il bosco – ci spiega –  è attraversato dal Sentiero Frassati, un percorso ad anello lungo circa 20 km che collega Serra San Bruno a Mongiana».

La Riserva Cropani-Micone e l’albero delle fate

L’associazione Terre bruniane continua: «Proprio a Mongiana consigliamo di visitare la Riserva naturale biogenetica “Cropani Micone” e i suoi laghetti».

Il fondo Cropani Micone fu acquistato dall’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, per 85.000 lire, dal cavaliere Alberto Carafa di Roccella, con atto del 19 giugno 1918. È situato al centro delle sette foreste di Mongiana, vicinissimo al paese, e il confine a nord arriva alla strada comunale Fabrizia-Serra San Bruno: «La Riserva – si fa presente –  è adiacente al Centro Polifunzionale di Villa Vittoria, anch’esso visitabile, dove ha sede il Reparto dei Carabinieri Biodiversità di Mongiana». Un’oasi verde dove immergersi completamente nella natura. Qui il visitatore ha modo di osservare delle piccole costruzioni in legno, palafitte, che sembrano sospese sull’acqua.

Ancora, «molto suggestivo e di grande bellezza è l’Albero delle Fate, un abete bianco monumentale di alto pregio naturalistico ed ecologico. È situato in località Tre Arie, nel comune di Arena».

Monte Pecoraro e la Faggeta di Monte Coppari

Il viaggio prosegue: «Monte Pecoraro, il monte più alto delle Serre calabresi, rappresenta un altro dei luoghi sicuramente da visitare, magari per esplorare il sentiero Pecoraro – Lu Bellu del Parco delle Serre tra meravigliosi boschi di faggio e abete bianco, e affioramenti granitici dove un tempo veniva estratta la pietra dagli scalpellini serresi», spiega la presidente Scordo aggiungendo: «Molto visitata è anche la Faggeta di Monte Coppari, un’area d’importante interesse paesaggistico e naturalistico, attraversata dalla seconda tappa del Cammino Kalabria Coast to Coast. Camminando sui sentieri che passano attraverso il bosco è possibile vedere le “niviere”, strutture incave nel terreno in cui in passato veniva raccolta la neve durante l’inverno per utilizzarla nella stagione calda per raffreddare cibi e bevande, e la “Pietra della Fata”».

Angitola a lago della Lacina

Insomma uno scrigno costellato da paesaggi magici e natura selvaggia: «Un altro sito nel vibonese che merita sicuramente la visita dagli appassionati di natura – aggiunge la referente di Terre bruniane – è il Lago Angitola, sempre compreso nel perimetro del Parco delle Serre, ubicato nei Comuni di Maierato e Monterosso Calabro. Si tratta di un lago artificiale, Oasi Wwf, che rappresenta una zona umida di importanza internazionale, fondamentale per le specie di uccelli migratori. Sempre parlando di laghi, il Lago della Lacina rappresenta un altro importante bacino di biodiversità. È possibile ammirarlo percorrendo il sentiero Fantasma della Baronessa, che attraversa i Comuni di Brognaturo, Spadola e Cardinale, lungo il quale è possibile visitare, inoltre, i resti del Castello della Baronessa Scoppa».

Ferita aperta, invece, il cammino di Ulisse, nel comprensorio di Caria, «ubicato nel territorio di Caria, il quale regala una vista mozzafiato sulla Costa degli Dei. Purtroppo, però, i suoi luoghi simbolici, tra cui l’ulivo secolare chiamato “Nausicaa”, sono stati distrutti dal terribile incendio che pochi giorni fa ha devastato il territorio di Drapia e dintorni, e quindi al momento non è percorribile», conclude Scordo. L’area, si ricorderà, già in passato era stata vittima di roghi e solo dopo un lungo lavoro era stato possibile un suo recupero. Oggi, un nuovo e drammatico stop.