giovedì,Marzo 28 2024

Costruire in zona sismica, l’Ordine degli ingegneri di Vibo illustra le novità

A relazionare Massimo Mariani, tra i massimi esperti in materia, che ha spiegato l’evoluzione della progettazione in territori a rischio come quello calabrese

Costruire in zona sismica, l’Ordine degli ingegneri di Vibo illustra le novità

Di quanto il tema sia rilevante ce ne rendiamo conto davanti alle catastrofi provocate dai terremoti. Proprio per focalizzare l’attenzione sull’importanza di costruire edifici in muratura in zona sismica, l’Ordine degli ingegneri di Vibo Valentia ha organizzato un seminario formativo con il patrocinio del Consiglio nazionale, in collaborazione con gli altri Ordini calabresi sancendo quindi l’efficacia raggiunta con l’istituzione della Federazione degli ingegneri (Foical)

Il seminario è stato infatti il terzo dei quattro appuntamenti previsti nel tour programmato in Calabria da Massimo Mariani, consigliere del Cni con delega alla Cultura, al consolidamento e restauro degli edifici. La coinvolgente relazione incentrata su una serie di interventi di consolidamento eseguiti su edifici monumentali in muratura nei territori colpiti dai recenti terremoti del centro Italia, ha consentito di integrare conoscenze tecnico-scientifiche con applicazioni pratiche di casi reali. Diversi sono stati gli interventi di consolidamento illustrati e molte sono state le soluzioni alternative prospettate rispetto a quelle tradizionali utilizzate. L’estro tecnico del professionista, associato a scelte versatili, pratiche e di sicuro vantaggio economico sono stati i fattori comuni che hanno caratterizzato le diverse soluzioni proposte. Mariani, uno dei primi sostenitori degli effetti negativi della componente sismica verticale, ha affermato che «si tratta di un cambiamento culturale la cui portata è in primo piano rispetto ad altre considerazioni relative ai valori di parametri meccanici o perfezionamenti di modellazione». La nuova circolare contiene riferimenti al sisma verticale che implicano importanti progressi nella progettazione, e conseguentemente esortano alla verifica da parte degli organismi di controllo e tutela affinché questo nuovo fronte sia praticato. L’ingegnere ha inoltre spiegato come a causa delle scosse sismiche i paramenti murari subiscano processi caotico-dissapativi di carattere sempre deformativo-plastico. Ogni scuotimento e ogni impulso produce effetti irreversibili sulle strutture esistenti, estranei sempre o quasi all’elasticità. Gli scuotimenti e le deformazioni plastiche creano sulle strutture alterazioni permanenti alla loro composizione, generando una “memoria del danno” subìto, “effetti di fatica”, “isteresi”, quindi ereditarietà per le quali ciò che avviene non dipende dall’espressione fisica del momento in cui si esplicita il fenomeno, ma da quella che esso ha assunto in istanti precedenti. Per cui non esistono monotematismi tecnologici utili sempre e ovunque, esistono rimedi che l’industria (che sperimenta e controlla) propone, che dovrebbero essere accolti con la giusta attenzione affinché siano adatti alla specifica necessità palesata dalla struttura su cui si sta intervenendo. 

L’evento è stato anche un’occasione di confronto e di arricchimento per ciascun iscritto nonché un momento di crescita della sensibilità in ambito di progettazione in zona sismica. A chiusura dei lavori il presidente Salvatore Artusa ha espresso uno speciale ringraziamento al collega Mariani sottolineando ancora una volta la volontà di continuare a promuovere eventi formativi che consentano di accrescere il background di conoscenze tecniche e professionali utili ad elevare gli standard qualitativi della progettazione.

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