mercoledì,Maggio 1 2024

Caro carburanti, i benzinai non cambiano idea e confermano lo sciopero

I sindacati al ministero di Imprese e Made in Italy: «Le sue dichiarazioni sono l'ennesima dimostrazione della confusione in cui si muove il Governo in questa vicenda»

Caro carburanti, i benzinai non cambiano idea e confermano lo sciopero

Lo sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio «era e resta confermato»: così i presidenti di Faib, Fegica e Figisc/Anisa, le principali associazioni di categoria dei gestori, replicano al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che in mattinata aveva lanciato un appello a revocare la serrata che riguarderà anche i self service. «Le dichiarazioni di questa mattina del ministro Urso sono l’ennesima dimostrazione della confusione in cui si muove il Governo in questa vicenda», affermano in una nota congiunta i presidenti di Faib, Fegica e Figisc/Anisa replicando così all’appello del ministro Urso a revocare lo sciopero. [Continua in basso]

«Le dichiarazioni del ministro Urso – si afferma – rischiano seriamente di chiudere ogni residua possibilità di concludere positivamente la vertenza in atto. Intervenga Palazzo Chigi e dia un segnale sull’intera vertenza». Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso aveva lanciato un appello alle associazioni di categoria perché rivedessero la decisione. «È una decisione che danneggia i cittadini – ha affermato Urso – C’è un tavolo di confronto che terremo aperto in maniera continuativa finché non ci sarà un riordino del settore», ha assicurato il ministro, parlando di «zone d’ombra che danneggiano coloro che lavorano in piena onestà» la stragrande maggioranza dei gestori.

A proposito della controversa misura di obbligare i distributori ad esporre un cartello con i prezzi medi del carburante, Urso ha ribadito come «l’esposizione del cartellone aiuterà i consumatori a scegliere», così come l’App gratuita che verrà creata per permettere ai cittadini di individuare nella loro area la pompa di benzina più conveniente. Per quanto riguarda la questione dell’accise, il ministro ha ribadito come quella di non riproporre il taglio sia stata «una scelta ben precisa del governo». «La riduzione delle accise è stata fatta in un momento straordinario e a tempo, ma ha portato beneficio soprattutto ai più abbienti. Noi – ha spiegato Urso – abbiamo invece deciso di destinare le risorse a disposizione per i meno abbienti, alle imprese e alle famiglie, soprattutto quelle più numerose. Nei momenti di crisi si aiutano i più deboli».

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