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Mentre cresce l’attesa per i prossimi sviluppi del caso Meridionale Petroli, nel corso di un servizio andato in onda sull’emittente LaC, l’avvocato Marco Russo Spena, consigliere d’amministrazione dell’azienda petrolifera, ha dichiarato che «c’è bisogno di certezze sulla nuova area e sui progetti per attuare il passaggio». Vale a dire che non esiste una tempistica precisa e che, considerati i tempi della politica e della burocrazia alle nostre latitudini, per arrivare all’effettiva delocalizzazione dei serbatoi esistenti sull’area portuale occorrerà, presumibilmente (e non è una boutade), un tempo molto vicino ai venti anni richiesti per il rinnovo della concessione demaniale. Ma, intanto, la vicenda ha fatto emergere desideri, aspirazioni, idee e forse anche sogni ad occhi aperti per un possibile sviluppo della cittadina costiera in chiave turistica.
Sui social è finanche apparsa una ricostruzione fotografica che immagina come potrebbe essere in futuro il porto di Vibo Marina dopo che, al posto dei serbatoi esistenti da quasi 60 anni, sorgessero strutture ricettive all’avanguardia come in tutti i grandi porti a vocazione turistica, con navi da crociera e yacht all’ancora nello scalo portuale. Solo frutto di un fenomeno onirico senza distinzione tra fantasia e realtà? Forse non proprio, se si considera che Vibo Marina ha tutte le carte in regola per aspirare a diventare uno dei poli crocieristici calabresi, favorito da una posizione geografica invidiabile, incastonato tra località di indubbio fascino naturalistico, paesaggistico e storico-culturale. Ma per arrivare a questo risultato sarà fondamentale l’impegno dell’Autorità portuale che dovrebbe, oltre alle opere già programmate, predisporre, come ha fatto per il porto di Crotone che non per questo ha rinunciato all’aspetto commerciale, una banchina crocieristica e una stazione marittima.
Il ruolo del Comune si dovrà, invece, concentrare sulla creazione di un Waterfront quanto più adeguato. Il mare potrebbe, come hanno dimostrato altre realtà, rappresentare la principale voce nell’economia del territorio Vibonese. Il business delle crociere, anche di quelle invernali, è in continua espansione. Un esempio per tutti: i risultati di una recente indagine dimostrano come, per navi con 3000 passeggeri, circa la metà scende nei vari attracchi con una media di spesa pro-capite di 50 euro; basta un semplice calcolo per rendersi conto dei flussi finanziari che si potrebbero creare. Non rimane che auspicare che, da parte di tutti gli enti a vario titolo coinvolti nella politica portuale, possa partire una reale inversione di tendenza per far diventare il sogno realtà.

