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Amore per il teatro, certo, ma anche radicamento identitario e volontà di contribuire alla crescita della comunità. Sono queste le principali motivazioni che animano la compagnia teatrale Fabrizio Carafa, che stasera, a Fabrizia, in piazza Aldo Moro, metterà in scena la commedia brillante “Cicciu lu pacciu”, con la regia di Natalino Manno.
«La nostra compagnia – spiega Pasqualino Leonardo Andrea – è nata nel 1985, ma da quasi 15 anni non recitiamo insieme perché ognuno di noi è emigrato. Quest’anno sono riuscito a mettere insieme tutti e torneremo a recitare per amore del teatro, della nostra gente e degli emigrati».
Quarant’anni fa non c’era un vero e proprio progetto teatrale, spiegano gli organizzatori, «il gruppo era nato un po’ per gioco, un po’ per rompere la monotonia estiva ma anche per il desiderio di sperimentare nuove esperienze capaci di rafforzare il rapporto di amicizia tra i ragazzi fondatori». «Poi – prosegue Andrea – quell’idea si concretizzò in un’attività culturale e sociale che ben presto ottenne il riconoscimento di un’intera comunità che, attraverso il teatro, riviveva le sue tradizioni, riscoprendo il senso di appartenenza e d’identità, dando vigore alle radici di un mondo contadino che aveva plasmato con le sue credenze, il valore della fatica, la speranza di un riscatto. Nasceva così un teatro popolare vivo che raccontava anche in chiave ironica il fatalismo spesso dominante, la rassegnazione a un destino già segnato ed irreversibile, le contraddizioni tra un credo religioso esasperato e farcito di paganesimo e l’ipocrisia del vivere quotidiano caratterizzato da sentimenti non proprio di umanità e carità cristiana, tra invidie, gelosie, tradimenti e guerre familiari».

