La band etno pop nata a Vazzano firma il tema del lungometraggio ambientato in Calabria in onda il 30 dicembre sulla rete ammiraglia della tv di Stato
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C’è anche un forte accento vibonese nella prima serata di Rai 1 di martedì 30 dicembre. Tra le immagini suggestive della Sila e le atmosfere romantiche del film La Voce di Cupido, trova spazio la musica degli Amakorá, gruppo etno pop nato a Vazzano e da oltre quattordici anni protagonista di un percorso artistico in costante crescita.
La presenza della band calabrese nella colonna sonora del film rappresenta un traguardo importante, non solo per il gruppo ma per l’intero territorio vibonese. Un’occasione di visibilità nazionale che arriva al termine di un’estate particolarmente intensa, segnata da un tour ricco di consensi e da una risposta di pubblico sempre più ampia.
Per gli Amakorá, da tempo sulla cresta dell’onda della scena musicale regionale, l’approdo su Rai 1 potrebbe rivelarsi un tassello decisivo per farsi conoscere anche oltre i confini calabresi, portando con sé una proposta musicale che unisce tradizione, contaminazioni moderne e una forte identità territoriale. Professionalità, passione e determinazione sono da sempre i punti di forza di un progetto che continua a raccogliere soddisfazioni.
Il film, diretto da Ago Panini e interpretato da Chiara Francini, è una commedia romantica ambientata tra i paesaggi incontaminati della Sila e racconta una storia di lavoro, dignità e sentimenti. Un racconto che ben si sposa con il linguaggio musicale degli Amakorá, capace di evocare radici profonde e allo stesso tempo di parlare a un pubblico contemporaneo.
La messa in onda su Rai 1, all’interno del ciclo Purché finisca bene, conferma ancora una volta come la televisione pubblica possa diventare un volano non solo per la promozione dei territori, ma anche per il talento artistico che da quei territori nasce e cresce.
Per Vazzano e per il Vibonese è motivo di orgoglio: martedì 30 dicembre, insieme alle immagini della Calabria più autentica, a risuonare nelle case degli italiani sarà anche un po’ della musica degli Amakorá, simbolo di una terra che continua a raccontarsi attraverso l’arte.

