Dal 16 al 19 luglio, l’Auditorium del Valentianum di Vibo Valentia risuonerà delle note di quattro concerti pianistici, un’iniziativa dell’Accademia d’arte Musikè intitolata “Oltre il silenzio… la Musica“. L’evento, patrocinato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Vibo, si propone di coniugare la bellezza della musica con un forte messaggio di pace e giustizia, denunciando il massacro di innocenti in Palestina e il silenzio complice che lo circonda. La rassegna, ormai un appuntamento fisso per gli amanti della musica classica, vedrà protagonisti pianisti affermati e giovani talenti, tutti provenienti dalla “scuola pianistica” della professoressa Alessandra Brustia, docente di Pianoforte al Conservatorio di Bolzano, già apprezzata per il suo insegnamento al Conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia. I concerti, con inizio alle ore 19:30, si svolgeranno secondo il seguente calendario:

  • Mercoledì 16 luglio: la pianista bulgara Yoanna Ivanova aprirà la rassegna.
  • Giovedì 17 luglio: sarà la volta del vibonese Daniele Paolillo, docente al Conservatorio di Trento.
  • Venerdì 18 luglio: si esibirà il pianista e compositore napoletano Ugo Ruocco.
  • Sabato 19 luglio: il programma si chiuderà con l’esibizione degli studenti del Corso di pianoforte della prof.ssa Alessandra Brustia.

Come sottolineato dalla direttrice artistica dell’Accademia Musikè, Angela Crudo, «la musica classica sopravvive grazie alla passione e all’impegno di quanti riescono a trasmettere il valore, unico genere che ci porta a sondare l’animo umano nella sua profondità». Quest’anno, l’iniziativa assume un significato ancora più profondo, diventando un “grido contro l’indifferenza” di fronte alle barbarie che si consumano in Palestina e in altri fronti di guerra.

L’evento non sarà solo un’occasione per apprezzare la musica, ma anche un momento di riflessione e impegno civile. Durante i concerti, infatti, sono previsti interventi dedicati alla questione della pace, con la partecipazione dell’assessore alla Cultura del Comune di Vibo, Stefano Soriano, di monsignor Giuseppe Fiorillo e del docente Nicola Rombolà. Un chiaro messaggio per non tacere di fronte alla sofferenza e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle responsabilità delle nazioni che producono e forniscono armi, inclusa l’Italia.