L’abbattimento di una porzione del muro perimetrale del complesso scolastico della “Garibaldi-Don Bosco” ha ingenerato una serie di reazioni sul piano politico. Il segretario cittadino del Partito democratico Francesco Colelli ha così commentato: «Al di là dell’essere in accordo o meno sul tema dell’abbattimento del muro della Garibaldi, questo è un gesto di un’arroganza fuori dal normale. Alle prime ore dell’alba, come un ladruncolo qualunque. Questa è la giunta che se ne frega del confronto con la città. Non è accettabile che un sindaco, democraticamente eletto, si comporti da sovrano del Regno».
Michele Pagano, coordinatore cittadino della Lega, si unisce al coro: «Nonostante le numerose richieste provenienti da cittadini ed istituzioni volte a chiedere al sindaco di Vibo Valentia di revocare la determina con la quale si è deciso l’abbattimento di una porzione del muro di cinta del complesso Don Bosco-Garibaldi in piazza Martiri d’Ungheria, stamattina si è proceduto alla demolizione per la creazione di un altro varco. Come Lega avremmo gradito un maggiore coinvolgimento della cittadinanza, delle associazioni e delle scuole coinvolte, un ascolto più attento di chi ha portato motivate istanze diverse».
Pagano prosegue: «Non è certo così che si può chiedere ai cittadini di essere protagonisti del futuro della città, mettendoli di fronte ad una decisione presa e portata avanti senza dare ascolto a chi la pensa diversamente. La partecipazione alle politiche pubbliche è una condizione essenziale per una governance effettiva e condivisa del territorio. La mancanza di ascolto, secondo noi, è un approccio sbagliato al rapporto con i cittadini. Le proposte e le osservazioni portate dovevano essere considerate e vagliate dall’Amministrazione per un’eventuale rimodulazione della scelta effettuata che poteva portare a diverse determinazioni, diverse – appunto – dall’abbattimento del muro».
Per il gruppo Vibo democratica, composto dai consiglieri comunale Marco Miceli e Giuseppe Policaro: “Le decisioni presuppongono il coinvolgimento di tutti e soprattutto delle Istituzioni dello Stato, come rimarcato ieri dal Prefetto appena insediato. È una deriva decisionista che ignora il dibattito democratico”.
Contestano la scelta del primo cittadino anche altri consiglieri d’opposizione: Lorenza Scrugli, Silvio Pisani, Loredana Pilegi, Laura Pugliese e Pietro Comito.
“Sono davvero tante – scrivono – ele emergenze in città nel settore delle opere pubbliche. A partire proprio dalla buca davanti al cancello d’ingresso della scuola Garibaldi-Don Bosco che ogni giorno mette a repentaglio l’incolumità degli alunni, le voragini e le pessime condizioni in cui versano i marciapiedi di via Parodi a Vibo Marina, di via Roma a Porto Salvo e sulla sp 11 per Triparni. E ancora le buche nella centrale via Dante Alighieri, quelle nella strada di ingresso alla stazione ferroviaria, i numerosi marciapiedi disseminati di barriere architettoniche, la perenne emergenza idrica che attanaglia l’intero territorio comunale e in particolare le frazioni, il piano di emergenza Comunale non adeguato alla normativa vigente, il degrado in cui versa la villa Comunale. Ma l’amministrazione Comunale – rimarcano – anziché impiegare risorse economiche per risolvere le innumerevoli criticità le utilizza per abbattere un pezzetto di muro funzionale esclusivamente per consentire l’accesso a dei giochi che allo stato attuale versano in condizioni di degrado, che sembrerebbero non rispettare le normative sulla sicurezza e a cui si potrebbe tranquillamente accedere dal cancello che si trova solo pochi metri più avanti”.
“Demolendo questo muro, al costo di 4750 euro cioè circa 1250 euro a metro lineare – sottolineano – il Comune compie un’opera non inserita, allo stato, in nessun progetto di riqualificazione urbana e viene attuata la mattina presto, quasi di nascosto, ignorando il dibattito in corso con consiglieri, cittadini, associazioni e comunità scolastica nonché il dissenso espresso, nei confronti della demolizione, dalla maggioranza dei cittadini vibonesi, stessa maggioranza che democraticamente, sta consentendo a questa parte politica di governare la città.
Non siamo contrari ad un progetto più ampio di riqualificazione della piazza, tempestivamente condiviso e concertato ma questa opera non è, in alcun modo, propedeutica a tale intervento del quale, ad oggi, non vi è traccia. Quest’amministrazione non ha alcuna visione organica di città”.
“Ci opporremo con insistenza e fino alla fine del nostro mandato, con tutti gli strumenti che la legge ci consente a modus operandi come questo”, concludono infine gli esponenti di minoranza.