sabato,Ottobre 5 2024

Comunali a Vibo, l’Udc lascia la porta aperta: «Ancora nulla è deciso»

Bruni mette in guardia Forza Italia. Su Sorace: «Una brava persona non per forza è un bravo sindaco»

Comunali a Vibo, l’Udc lascia la porta aperta: «Ancora nulla è deciso»

Sta col centrodestra, ma non esclude di andare altrove. Valuta positivamente il nome saltato fuori in questi giorni, Domenico Sorace, ma non esclude possano essercene altri. L’Udc, per bocca del suo massimo rappresentante in provincia alias Gaetano Bruni, tende a non escludere niente. Si parte dalla situazione attuale: con chi sta lo Scudocrociato? «Siamo in una coalizione di centrodestra a livello regionale e nazionale, quindi è ovvio che i nostri interlocutori siano i partiti della coalizione…». Il «ma» è dietro l’angolo: «Ma pretendiamo rispetto, vogliamo avere pari dignità. Bisogna dire che negli incontri che abbiamo avuto finora non ci è stato imposto nessun nome. Stiamo vagliando alcuni nominativi, certamente qualcuno con una certa precedenza rispetto ad altri, ma non c’è niente di deciso, voglio dire che non siamo appiattiti su nessuno». 

Bruni vuole mettere in chiaro i termini della permanenza nella coalizione guidata da Forza Italia e da Giuseppe Mangialavori: «Ci riteniamo parte di questo schieramento ed al momento non c’è motivo per pensarla diversamente. È fuor di dubbio, però, che se qualcuno volesse imporci delle cose – come ad esempio è accaduto per le elezioni provinciali – nessuno ci vieta di tirarci fuori e agire autonomamente. Non è nostra intenzione arrivare a questo, ma vogliamo rispetto al di là dei numeri e della forza». Quindi come ha intenzione di agire l’Udc? «Ci hanno chiamato ad un tavolo, che è quello della nostra coalizione, e discutiamo. Se ci convincono i programmi, dopo avere ascoltato cosa il candidato propone di fare per rilanciare questa città, allora rimarremo con piacere nel centrodestra. Se non ci dovessero convincere siamo liberi di assumere posizioni diverse. Non escludiamo niente, perché si tratta di una elezione locale e se dovesse saltare il tavolo della politica allora noi saremmo pronti a dialogare con coloro i quali dimostrano di avere intanto una programmazione e poi grande rispetto per i gruppi e i partiti».

L’ex presidente della Provincia ed ex consigliere regionale non ha riserve sulla limpidezza di Sorace in quanto persona e professionista, ma… c’è un altro «ma» dietro l’angolo. «Ma non basta essere bravissimi nel proprio mestiere per diventare bravissimi a fare il sindaco. Ci vogliono anche altre qualità, bisogna saper dialogare con la gente. Ecco, dobbiamo verificare cosa ha in mente questo candidato. Pregiudizialmente non ci sono segnali negativi nei suoi confronti, però, come dicevo, non è sufficiente essere brave persone per amministrare bene». La partita, insomma, non è chiusa del tutto. Gaetano Bruni, che non è nato né ieri né l’altro ieri, come al solito si muove in punta di fioretto e sa che per ottenere il massimo deve tenere la posta alta, magari per capitalizzare tutto dopo una eventuale vittoria. Ma appare improbabile, allo stato, uno strappo con Mangialavori, specie se, come si vocifera, tra i tanti candidati pronti a scendere in campo ci dovesse essere anche suo figlio, Vincenzo Bruni. Nella prossima settimana, intanto, ci saranno altri incontri con Mangialavori e Sorace. «Ci vedremo e discuteremo – conclude il leader centrista -, come è giusto che sia per coerenza e per lealtà. Il tavolo del confronto, al momento, è questo. Né onestamente ci hanno invitato ad altri tavoli…».

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