venerdì,Marzo 29 2024

Servizio idrico e carta dei servizi, nuovo strappo al Comune di Ionadi

I consiglieri del gruppo d’opposizione “Progetto comune per Ionadi” votano contro le linee guida della maggioranza e reclamano il mancato accoglimento dei loro emendamenti.

Servizio idrico e carta dei servizi, nuovo strappo al Comune di Ionadi

Un ordine del giorno su nuovo regolamento idrico e carta dei servizi portato in consiglio comunale a tre giorni dalla scadenza. Per il gruppo d’opposizione “Progetto comune per Ionadi” un fatto non da poco, in linea con il «modus operandi di questa maggioranza di lavorare last minute» nonostante, nel caso in questione, sul servizio idrico «penda la spada di Damocle della non potabilità dell’acqua. La minoranza – spiegano i consiglieri ha portato in consiglio alcuni emendamenti sostitutivi ed aggiuntivi al regolamento e alla carta dei servizi allo scopo di dare un valido contributo migliorativo a questi documenti che, per loro natura, devono fissare i principi e i criteri per l’erogazione dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione».

Si consuma così l’ennesimo strappo trai due fronti politici al Comune di Ionadi. Al centro del dibattere, ancora una volta, argomenti relativi all’erogazione del servizio idrico comunale rispetto al quale i consiglieri d’opposizione hanno proposto, nel corso dell’ultima assise comunale emendamenti a regolamento e carta dei servizi. Tuttavia, asseriscono gli interessati «non ci è stata data la possibilità di dare un contributo fattivo. Anzi le parole del sindaco, che ha affermato di non voler prendere in considerazione quanto proposto dalla minoranza, non lasciano spazio ad altra interpretazione se non quella di aver manifestato un dichiarato ostruzionismo nei confronti del nostro gruppo. Dunque il rigetto tout court da parte della maggioranza senza aprire una discussione né un confronto ha svelato il super-ego di questa maggioranza che tuttavia non ci stupisce».

Così, il gruppo “Progetto comune per Ionadi” ha espresso voto contrario al regolamento e alla carta dei servizi, rifiutando «il concetto di sudditanza del cittadino che invece deve essere tutelato, garantendo il suo diritto alla salute e alla salubrità dell’acqua».

Di fatto, la maggioranza ha bocciato le proposte della minoranza che prevedevano «l’impegno, in caso di interruzione del servizio, ad attivare il servizio sostitutivo di emergenza mediante autobotti entro le prime 24 ore; il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori al fianco del cittadino e istituzione di una commissione paritetica per la risoluzione di reclami contestati a tutela del cittadino utente; di abbassare la tempistica da sei a tre mesi per le verifiche di potabilità e per avere un report dettagliato dall’Ufficio tecnico; il rimborso all’utente nel caso in cui l’acqua non sia potabile e in caso di interruzione del servizio».

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