Comunali a Mileto, Gianfranco Mesiano presenta la sua squadra

Dopo Vincenzo Scopelliti e Salvatore Fortunato Giordano, anche Gianfranco Mesiano ha presentato la sua lista nell’ottica delle comunali di Mileto del 26 maggio. Nella sede di Corso Umberto I, il candidato a sindaco di “Ripartiamo insieme” si è proposto ai simpatizzanti con gli altri esponenti del gruppo. Senza peli sulla lingua e sottolineando quanto di buono – quando all’epoca rivestiva l’incarico di capo dell’Ufficio tecnico comunale – dal 2009 al 2012 è stato fatto in ambito di decoro urbano e con l’avvio della raccolta differenziata dall’amministrazione Varone, poi sciolta per infiltrazioni mafiose. «Non abbiamo nessun timore di essere attenzionati. Il territorio esce da un momento particolare – ha spiegato Mesiano – tuttavia ciò ci stimola ad essere ancora più ligi al dovere. Qualora fossimo chiamati dai cittadini a governare, ci attiveremo sin da subito per incentivare il controllo del territorio con un sistema di videosorveglianza adeguato e a chiedere alle autorità preposte un servizio di vigilanza più massiccio. Lavoreremo con le scuole per far capire ai giovani che il rispetto della legalità e delle regole sono principi importanti e per inculcare in tutti la consapevolezza che le leggi ci sono e che bisogna rispettarle. Per quanto ci riguarda – ha aggiunto – ci proponiamo di cambiare il modo di amministrare la cosa pubblica, e pensiamo di essere capaci di farlo con l’aiuto delle istituzioni e dei cittadini». 

L’ingegnere è, quindi, entrato nel merito del suo programma. In particolare, si è soffermato sulle cose da fare «per far ripartire il Comune» e sull’esigenza «di garantire la normale amministrazione, prima di pensare ad altro», nella consapevolezza «che ci troviamo in presenza di una macchina burocratica allo sbando e di un Ente territoriale con grave carenza di personale e con più consiglieri che impiegati». In questo senso si è detto anche pronto ad avviare un processo di informatizzazione «che consenta in breve di abolire le carte. Non sono il tipo che si fa tirare dalla giacca – ha proseguito – il Comune si dovrà riappropriarsi delle proprie funzioni e istituzioni e queste dovranno fare il loro lavoro. Forte dell’esperienza maturata, mi attiverò sin da subito nelle sedi opportune per poter attingere a finanziamenti da utilizzare nell’ambito dei lavori pubblici. Punteremo, tra l’altro, a far sì che il nostro patrimonio culturale venga ancor più valorizzato. A chi mi vede come rappresentazione del vecchio – ha concluso – dico che non lo sono. Se poi questo vuol dire competenza e conoscenza delle procedure tecnico-amministrative maturate in lunghi anni di studio, aggiornamento continuo e lavoro, allora ben venga tale rappresentazione. Di certo, per operare bene c’è bisogno di giovani e di vecchi che li supportino, e non solo di giovani di primo pelo».

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