venerdì,Aprile 19 2024

Vibo, il caso impianti pubblicitari in Parlamento: il senatore Fazzone interroga Salvini – Video

L’esponente di Forza Italia porta all’attenzione del ministro dell’Interno la vicenda della rimozione dei cartelloni della società Pubbliemme e chiede di “difendere il principio dell’imparzialità della Pubblica amministrazione”  

Vibo, il caso impianti pubblicitari in Parlamento: il senatore Fazzone interroga Salvini – Video

Il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, membro del Copasir, ha presentato un’interrogazione rivolta al ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso degli impianti pubblicitari e degli arredi urbani di cui il Comune di Vibo Valentia, a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato, ha ordinato la rimozione. Il senatore forzista, interrogando il titolare del dicastero dell’Interno, ricorda che “la società Pubbliemme Srl opera da circa 20 anni come concessionaria spazi pubblicitari a livello nazionale” e che “per poter espletare l’attività pubblicitaria nella città di Vibo Valentia si è sempre adoperata per presentare regolari istanze volte al rilascio del necessario titolo autorizzatorio”. E ancora che “nel corso degli ultimi 10 anni è stata oggetto di continui provvedimenti comunali di rimozione/demolizione dai quali ha dovuto sempre difendersi per vedere riconosciuti i propri diritti”. Ricordando ancora che la stessa Pubbliemme “ha vinto al Consiglio di Stato contro tali provvedimenti di rimozione con relativa condanna dell’ente alle spese per circa 50.000 euro ad oggi non ancora saldate” e che “è pendente al Tar Calabria causa di risarcimento danni per aver il Comune rimosso impianti pubblicitari per i quali il Consiglio di Stato ha respinto l’ordinanza di rimozione”, Fazzone fa menzione della circostanza che la Pubbliemme “il 13.11.2017 ha segnalato a tutti gli uffici comunali competenti che gli impianti autorizzati e posti in opera da un’agenzia pubblicitaria concorrente, erano totalmente difformi dai progetti tecnici presentati dal tecnico abilitato incaricato dalla stessa agenzia concorrente e in aperto contrasto con le norme del codice della strada e di quelle previste dal regolamento comunale. E qui la linea del doppiopesismo attuato dagli uffici raggiunge l’estremo paradosso, il Comune di Vibo – spiega Fazzone -, nella persona della dirigente Adriana Teti, firma autorizzazione in assenza dei pareri e, contestualmente nella stessa strada invece firma un’ordinanza di demolizione per un impianto della Pubbliemme, nonostante la stessa società avesse per una  regolare autorizzazione”. 

Dunque, Fazzone annota come «nel corso degli ultimi 10 anni è stata disattesa ogni richiesta di regolamentare il settore mediante l’indizione di una procedura pubblica di gara. Inoltre ogni segnalazione di impianti verosimilmente abusivi protocollata dalla Pubbliemme al Comune di Vibo Valentia è rimasta priva di qualsiasi riscontro e, quindi, da anni operano sul territorio aziende prive di qualsiasi titolo autorizzatorio, omettendo il pagamento dei tributi dovuti a titolo di imposta comunale sulla pubblicità. Le strutture pubblicitarie dunque, sono installate in aperta violazione alle norme del codice della strada”. Nell’interrogazione di Fazzone a Salvini trova spazio anche un riferimento all’attuale campagna elettorale vibonese nel corso della quale “uno dei candidati si è scagliato contro la società Pubbliemme, rea di aver concesso spazi ai manifesti pubblicitari della sua concorrente. In conseguenza di una sentenza del Consiglio di Stato che ha dato torto alla Pubbliemme nel ricorso contro alcune ordinanze di rimozione, tale candidato, sta esercitando pressioni affinché i tabelloni oggetto della disputa giudiziaria vengano immediatamente rimossi, senza concedere alla Pubbliemme i tempi tecnici per potersi adeguare alla sentenza”. Infine, “considerato che il Comune di Vibo Valentia è retto da un commissario straordinario nominato dalla Prefettura di Vibo Valentia, Giuseppe Guetta, si interroga il ministro per sapere quali azioni intenda mettere in atto il commissario straordinario, il prefetto di Vibo Valentia per garantire la gestione corretta della vicenda e per difendere il principio costituzionale dell’imparzialità della Pubblica amministrazione”.

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