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Vibo, Palazzo delle Accademie «non è sicuro»: il Comune dà incarico per una perizia tecnica di parte

A febbraio scorso l’amministrazione ha dato mandato al legale dell’ente di intraprendere un’azione giudiziaria «per grave inadempimento contrattuale» a causa di alcuni lavori del passato mai realizzati o eseguiti in parte

Vibo, Palazzo delle Accademie «non è sicuro»: il Comune dà incarico per una perizia tecnica di parte
Palazzo delle Accademie
Maria Limardo, sindaco di Vibo Valentia

Un ricorso per accertamento tecnico preventivo su Palazzo delle Accademie per confermare o meno la quantità e la qualità delle presunte criticità che hanno reso l’immobile oggi «non sicuro». È quanto ha stabilito di fare l’amministrazione comunale di Vibo Valentia che ha proceduto ad affidare l’incarico legale per la proposizione del suddetto ricorso all’avvocato Maristella Paolì dell’Ufficio di avvocatura comunale, mentre quale consulente tecnico di parte è stato individuato l’ingegnere Lorena Callisti, funzionario dell’assessorato ai Lavori pubblici di Palazzo Luigi Razza. La decisione è stata formalizzata all’interno di una delibera licenziata pochissimi giorni addietro dalla giunta comunale, presieduta dal sindaco Maria Limardo.  La richiesta di procedere con la consulenza tecnica sullo storico immobile di ex Largo Intendenza, «per una piena tutela delle ragioni dell’Ente», è arrivata ai vertici comunali dallo stesso legale interno, a cui l’amministrazione del capoluogo, già lo scorso 11 febbraio, ha dato mandato per intraprendere un’azione giudiziaria «per grave inadempimento contrattuale, per inottemperanza delle norme di legge, di contratto e della regola dell’arte, nonché per il risarcimento dei danni conseguenti,  ivi compreso quanto necessario sia per il consolidamento statico del Palazzo delle Accademie sia per compensare l’onere economico derivante dal fitto dei locali ove allocare in Centro per l’impiego e gli alunni della scuola “Murmura”». [Continua in basso]

«Palazzo delle Accademie non è un immobile sicuro»

Palazzo delle Accademie

Sì, perché proprio al piano terra e al primo piano di Palazzo delle Accademie, quale sede provvisoria, l’amministrazione aveva pensato di trasferire i 21 dipendenti operanti presso l’ufficio regionale del Centro per l’impiego. Era stato, inoltre, considerato, a causa dell’avvio dei lavori di riqualificazione presso alcune scuole del capoluogo, di trasferire anche alcune aule della scuola primaria “Murmura”. Ma -a seguito dell’avvio da parte dell’ente delle verifiche di vulnerabilità sismica del fabbricato, i cui risultati sono stati trasmessi il 19 novembre 2021 – nulla è stato possibile fare in quanto Palazzo delle Accademie non è allo stato dei fatti un immobile sicuro. In pratica dall’analisi storica del Palazzo è venuto fuori che tra il 1980 e il 2000 dovevano essere eseguiti degli appositi interventi (rientranti nel “Progetto di ristrutturazione e di ampliamento del vecchio edificio comunale di Vibo Valentia”, del luglio del 1987, a firma dell’architetto Luciano Rubino, con progetto strutturale del 23 gennaio del 1988) che «non sono mai stati eseguiti», mentre quelli previsti in variante (“Lavori di ristrutturazione e ampliamento del vecchio edificio comunale da adibire a struttura polivalente”, progetto del 1995) «sono stati invece eseguiti in maniera parziale».

Tradotto: «I rinforzi delle murature esistenti (iniezioni di miscele leganti ed intonaco armato) – scrive l’esecutivo nella sua delibera – sono stati eseguiti in maniera puntuale e non diffusa, come invece previsto in progetto. In particolare, le estese verifiche eseguite al piano terra hanno evidenziato l’assenza dell’intonaco armato su ampie porzioni dei maschi murari esistenti, nonché l’assenza dei collegamenti tra le nuove opere e quelle  esistenti.  Le verifiche statiche condotte hanno evidenziato che numerosi maschi murari, siti prevalentemente al piano terra, attingono a tassi di lavoro, per soli carichi verticali, superiori alla resistenza assumibile per tale muratura. Le verifiche statiche hanno quindi evidenziato il mancato soddisfacimento dei requisiti di sicurezza statica richiesti. La struttura, nello stato attuale, -questa la conclusione della giunta – è da ritenere non sicura per le azioni statiche, ed è pertanto non idonea al realizzando esercizio».


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