venerdì,Aprile 26 2024

Servizio vaccinazioni a Soriano, Papillo stronca l’Asp

"Nella sanità vibonese cambiano i dirigenti ma i problemi sono sempre gli stessi" afferma polemicamente il primo cittadino di Gerocarne rivolgendosi alla dg Caligiuri

Servizio vaccinazioni a Soriano, Papillo stronca l’Asp
L'ospedale di Soriano

«Devo, purtroppo, ricredermi sul giudizio positivo dato, forse troppo frettolosamente, nei confronti del direttore generale dell’Asp, dottoressa Angela Caligiuri, che avevo investito personalmente affinché si interessasse di una problematica delicatissima che riguarda il servizio di vaccinoterapia infantile all’ospedale di Soriano. Lo stesso, infatti, nonostante vi sia una struttura quasi completamente in disuso, viene espletato in locali angusti la cui sala d’attesa è rappresentata da uno stretto e disagevole corridoio».

A riferirlo in una nota è il sindaco di Gerocarne Vitaliano Papillo, il quale, come ricorda, qualche tempo addietro aveva giudicato molto positivamente l’attenzione che il dg dell’Asp vibonese aveva riservato alla richiesta di miglioramento del servizio di vaccinoterapia nel presidio delle Preserre vibonesi.

«A ciò si aggiunga – spiega ora Papillo – che le vaccinazioni vengono somministrate una sola volta a settimana, circostanza che, in aggiunta alle precedenti, crea ulteriori seccature, costringendo le decine di utenti dell’intero comprensorio, neonati, bambini ed adolescenti, a volte anche più di cinquanta contemporaneamente, a fare lunghe ed estenuanti file. Per queste ragioni, avendo toccato con mano da padre i grossi disagi patiti, avevo fatto appello al buon cuore della Caligiuri, ottenendo rassicurazioni su un’immediata risoluzione di una situazione incivile».

«Orbene – riferisce il sindaco di Gerocarne – a distanza di oltre un mese e mezzo dal mio appello devo constatare che le parole della Caligiuri tali sono rimaste e la situazione non è mutata se non in peggio. Ciò mi porta ad un’amara constatazione: ancora una volta non si riesce, o non si vuole, mettere la sanità vibonese nelle condizioni di svolgere il ruolo per cui è deputata: fornire servizi efficienti ai cittadini, mettendo il paziente al centro della scena ed evitandogli disagi, soprattutto quando si tratta di problematiche di facile soluzione. Sono un amministratore e riesco a comprendere che vi possano essere settori più difficili da gestire rispetto ad altri. Ma in tal caso siamo di fronte ad una struttura, ribadisco, nella quasi totalità inutilizzata, e non penso ci voglia chissà quale genio per prevedere qualche giorno in più di vaccinazioni e spostare un servizio da un sotterraneo ad un’ala più idonea ad accogliere un’utenza così vasta, considerato che si tratta di una prestazione di cui usufruiscono ben otto centri, in un comprensorio che conta quasi quindici mila abitanti. Dal mio punto di vista continuo a rimanere aperto alla collaborazione ed alla sinergia con l’azienda. Ma questa deve essere pronta e propulsiva. Altrimenti non vedo altro modo che contattare i sindaci dei comuni interessati ed attuare con essi forme anche dure di protesta».

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