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Comune di Vibo senza liquidità per dipendenti e creditori: l’ente chiede l’anticipazione di cassa

La richiesta avanzata da parte della giunta di Palazzo Luigi Razza per riuscire a fare fronte a scadenze e impegni finanziari: ecco quanto l’esecutivo vuole ottenere dalla Tesoreria dell’ente. Ma il Comune chiarisce: «La delibera si riferisce all’anno 2023 ed è una prassi»

Comune di Vibo senza liquidità per dipendenti e creditori: l’ente chiede l’anticipazione di cassa
Il Comune di Vibo Valentia

Non c’è sufficiente liquidità – o almeno quella necessaria -nelle casse del Comune di Vibo Valentia per riuscire in qualche misura a coprire la spessa corrente. Le risorse finanziarie a disposizione dell’amministrazione del capoluogo non bastano, insomma, a fare fronte agli impegni finanziari e allora i vertici comunali hanno deciso di rivolgersi alla Tesoreria di Palazzo Luigi Razza per avere i necessari fondi da gestire e onorare impegni e scadenze. Tradotto ancora: il Comune ha bisogno in questo fine 2022 della liquidità economica necessaria per pagare gli stipendi al personale dipendente comunale, saldare i creditori e tanto altro ancora. La legge lo consente ed a fine anno, peraltro, succede a più enti locali del Bel Paese di essere costretti a battere cassa, immaginiamo a quelli in condizioni di predissesto finanziario come il Comune capoluogo. Ma si tratta pur sempre di un prestito (gli interessi passivi decorreranno dalla data effettiva di utilizzo delle somme) che l’amministrazione cittadina dovrà comunque restituire, e peraltro entro l’anno in corso, alla banca (sede della Tesoreria del Comune) che lo concede.

Ma la giunta comunale ha deciso ed  – in mancanza di quattrini – era assolutamente inevitabile al fine di evitare la paralisi. Via libera, dunque, da appena pochi giorni alla richiesta di ricorso all’anticipazione di Tesoreria per l’esercizio 2023 entro il limite massimo dei 3/12 (tre dodicesimi). La somma che è stata richiesta dall’esecutivo – che in merito ha provveduto ad approvare una apposita delibera – è pari a 13.570.951,98 euro. Nella delibera di giunta è stato comunque assicurato che «nel bilancio preventivo 2022/2024 sono previsti i necessari stanziamenti per le movimentazioni conseguenti all’anticipazione richiesta». [Continua in basso]

L’ente: «Per assicurare la liquidità, necessaria l’anticipazione»

L’atrio di Palazzo Luigi Razza

Dopo avere pertanto ricordato che «con deliberazione del consiglio comunale del 24 maggio 2022 è stato approvato il bilancio di previsione finanziario per il periodo 2022/2024», nel testo della delibera licenziata dall’esecutivo di Palazzo Luigi Razza viene fatto presente che per «assicurare la liquidità finanziaria necessaria a garantire il pagamento delle retribuzioni al  personale dipendente, l’assolvimento delle spese obbligatorie e degli impegni assunti nei confronti dei creditori e altro ancora, può rivelarsi necessario ricorrere all’anticipazione di Tesoreria, che, in base alla normativa vigente, prevede che il tesoriere dell’ente, su richiesta e previa deliberazione della giunta, conceda anticipazioni di tesoreria nel limite massimo di tre dodicesimi delle entrate correnti accertate nel penultimo anno precedente». E, dunque, così è stato fatto. L’amministrazione comunale ha deciso di battere cassa e di chiedere un anticipo alla propria Tesoreria.

Il Comune chiarisce: «La delibera si riferisce al 2023 ed è una prassi»

Sulla vicenda è intervenuta l’amministrazione comunale, la quale chiarisce che «gli stipendi, le tredicesime, lo straordinario e gli arretrati contrattuali sono già in pagamento per un totale di oltre mezzo milione di euro. In cassa oltre a questi pagamenti, rata semestrale mutui e fatture a cui abbiamo impresso forte accelerazione rimangono oltre 32 milioni di euro. La delibera si riferisce all’anno 2023 ed è una prassi amministrativa».

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