sabato,Maggio 18 2024

Revoca finanziamento porto, Lo Bianco e Stinà: «Totale incapacità amministrativa»

Il provvedimento con cui il Mise ha rispedito al mittente il progetto di oltre 8 milioni di euro suscita lo sdegno dei coordinatori comunale e regionale di FdI e Riva destra che mettono nel mirino le istituzioni locali

Revoca finanziamento porto, Lo Bianco e Stinà: «Totale incapacità amministrativa»
Lo scalo portuale di Vibo Marina: tanti i problemi infrastrutturali mai risolti

«La bocciatura ministeriale del progetto per la riqualificazione del porto di Vibo Marina portato avanti da Comune, Camera di commercio e Vibo Sviluppo, per carenza della necessaria documentazione non ci fa che ribadire un solo concetto e rimanere nel contempo sbigottiti per la totale assenza ed incapacità amministrativa e burocratica all’interno dei nostri enti».

Il ministero mette una pietra tombale sullo sviluppo del porto

È questo il commento che il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Anthony Lo Bianco, ed il coordinatore regionale “Riva destra Calabria” Francesco Stiná, affidano ad un comunicato stampa congiunto sulla vicenda dello stop che il Mise ha imposto alla riqualificazione dello scalo portuale vibonese.

«Crediamo che tutto questo sia vergognoso – aggiungono -, poiché oltre al danno anche la beffa della cartella esattoriale da parte di Equitalia fatta recapitare per un importo pari ad 1,6 milioni di euro, cifra relativa al finanziamento parziale. È assurdo perdere la somma di 8,1 milioni di euro di finanziamento per un progetto di alto profilo che, dal nostro punto di vista, poteva essere benissimo il volano per la rinascita dell’economia vibonese, in ginocchio da ormai troppi anni, dove proprio nel Mezzogiorno troviamo un tasso di disoccupazione giovanile più alto d’Italia».

Stop alla riqualificazione del porto, le reazioni del mondo politico e imprenditoriale

E aggiungono: «La crescita economica vibonese è strettamente collegata allo sviluppo dell’area portuale e pensiamo anche che a questa situazione di degrado sia culturale che amministrativa debbano rispondere gli organi istituzionali di tutti gli enti interessati e non far cadere il tutto sulle spalle ormai tartassate dei cittadini».

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