domenica,Maggio 19 2024

Legge bavaglio alla stampa, l’ex procuratore Cafiero De Raho (M5S): «La gente deve sapere»

L'ex magistrato ha votato contro l'emendamento che vieta la pubblicazione "integrale o per estratto" delle ordinanze di custodia cautelare: «Giornalisti, associazioni e società civile manifestino per fermare questo disegno»

Legge bavaglio alla stampa, l’ex procuratore Cafiero De Raho (M5S): «La gente deve sapere»
Federico Cafiero De Raho

di Massimo Clausi
Il via libera della Camera all’emendamento di Enrico Costa (Azione) alla legge di delegazione europea che introduce il divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza di custodia cautelare ha creato un acceso dibattito nel Paese. I voti a favore sono stati 160, 70 i no (M5s, Avs e Pd). Iv e Azione hanno votato a favore con la maggioranza. Ne abbiamo parlato con Federico Cafiero De Raho, deputato del M5s e già procuratore nazionale antimafia, che naturalmente ha espresso voto contrario al provvedimento. Onorevole De Raho, perché è contrario all’emendamento Costa?
«Sostanzialmente per due motivi. Il primo. Quando i mezzi di informazione diffondono i contenuti di un’ordinanza di custodia, rendono un servizio al pubblico, garantendo la conoscenza dei fatti gravi per cui è stato disposto il provvedimento. Il divieto di pubblicazione impedisce che il cittadino sia informato dai media, che vigilano sull’operato della magistratura». C’è chi dice che questo possa essere una tutela per l’indagato… «Sull’indagato torno fra un attimo. Nel frattempo le ricordo che se il cittadino non è a conoscenza dei fatti che riguardano un’indagine, egli stesso non potrà mettere in atto misure di cautela che gli impediscano di entrare in contatto con certi circuiti. Se il cittadino, ad esempio, sa che in quel bar del suo paese si tengono summit di mafia, anche se il titolare del bar non è indagato, probabilmente eviterà di frequentarlo. Stessa cosa un negozio o peggio ancora una società. Se non so che su quella società ci sono ombre, magari continuerò a trattare, ad assumere obbligazioni verso quella società che magari è ad altissimo rischio. Dobbiamo considerare che si è sempre detto che il modo in cui il cittadino può isolare o contrastare le mafie è recarsi a spendere in quei negozi che hanno un bollino blu o che comunque sono al riparo da certe influenze. Il contrasto sociale alle mafie, in altri termini, riusciamo a raggiungerlo se attorno ad esse, e alle loro attività economiche, creiamo il vuoto». CONTINUA A LEGGERE QUI: Legge bavaglio, l’ex magistrato Cafiero De Raho spiega le ragioni del No: «La gente deve sapere»

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