venerdì,Dicembre 6 2024

I primi cento giorni della giunta Romeo sotto la lente di Vibo Unica

Elencate una serie di criticità, dal torrente S. Anna, agli stipendi di sindaco e assessori, dall’acqua al bando per l'addetto alla comunicazione fino al teatro

I primi cento giorni della giunta Romeo sotto la lente di Vibo Unica
Il Municipio di Vibo e nel riquadro Stefano Luciano

I primi cento giorni dell’attività amministrativa del sindaco Enzo Romeo sotto la lente di Vibo Unica. In una nota stampa a firma del responsabile provinciale Francesco Belsito, di quello cittadino Francesco Fusca, della consigliera comunale Claudia Gioia e del presidente Stefano Luciano, tracciano un primo bilancio di merito giunta Romeo elencando una serie di criticità, dal torrente S. Anna a Bivona, agli stipendi di sindaco, assessori e giunta. Dall’acqua al  bando per il professionista addetto alla comunicazione fino al teatro. «Questi cinque punti che si sono palesati nel corso di questa prima parte di amministrazione – scrivono –  rappresentano cinque fallimenti che hanno minato la credibilità di un sindaco già debole in quanto eletto da un ristretto numero di cittadini rispetto alla maggiore legittimazione acquisita dai suoi predecessori da D’Agostino a Costa finendo con Limardo. In particolare – proseguono – sul torrente S. Anna il sindaco aveva rassicurato che la riparazione di un tubo della condotta avrebbe garantito il mancato sversamento di liquami a mare, senza comprendere la portata più ampia del problema che imponeva una chiusura totale o una immediata deviazione al depuratore di Porto Salvo.

Il risultato – a parere degli esponenti di Vibo Unica – è stato una compromissione della stagione turistica passata ed un pessimo biglietto da visita per la prossima». In merito poi agli stipendi i responsabili di Vibo Unica dichiarano: «Il sindaco aveva pubblicamente sostenuto di volerli ridurre per dare un segnale di buon senso ad una cittadinanza che soffre una crisi economica senza precedenti. Nulla di tutto questo, nonostante, per legge, sarebbe bastata un atto unilaterale del primo cittadino di riduzione del proprio stipendio per ridurre a cascata quello di assessori e consiglieri». E poi c’è la questione dell’acqua. «che a tratti manca ed a tratti scorre di colore marrone – scrivono-. Segno tangibile di incuria verso i diritti fondamentali della popolazione che chiede il corretto funzionamento dei servizi pubblici essenziali. Di grande rilievo anche mediatico è stato poi il caso del bando che disegnava un profilo molto sospetto di un professionista strapagato con soldi pubblici. Il segno di una logica clientelare – si legge nella nota stampa – che smentisce la volontà di essere discontinui con le peggiori logiche del passato e che conferma la tendenza dell’amministrazione a conservare i peggiori vizi della politica locale che hanno determinato l’involuzione della città. Infine, l’assessore alla cultura che dimentica la riunione in Regione per il teatro, struttura fondamentale per il rilancio della socialità e della coesione sociale in una città sempre più povera di cultura.

Anche questo, il segnale di disinteresse verso uno dei settori più importanti dell’amministrazione e la prova che la cultura si è ridotta, eccetto “Vicoli Divini”, all’organizzazione di festicciole ordinarie senza tema a dispetto di un patrimonio storico che meriterebbe ben altra attenzione. Attraverso questi cinque punti si è voluto dimostrare come fino ad oggi restano disattese le promesse della campagna elettorale e si è di fonte ad un’amministrazione senza spinta e senza segnali di rinnovamento e discontinuità. Noi speriamo che per il futuro le cose possano migliorare nell’interesse della città dichiarandoci pronti a sostenere qualunque iniziativa vada in questa direzione indipendentemente dalle schermaglie politiche», concludono gli esponenti di Vibo Unica.

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