Parghelia, l’opposizione sul progetto di riqualificazione del Corso: «Liquidati a una società 57mila euro per un rendering. È tutto qui?»
Il gruppo consiliare "Guardare al futuro" resta critico sul tema: «Dove sono finiti i progetti definitivi?»

Il gruppo consiliare “Guardare al futuro” di Daniele Vasinton resta concentrato sull’intervento di restyling del cuore del paese, tema caldo oramai da circa tre mesi sul quale l’opposizione continua a pretendere dall’amministrazione di Antonio Landro «massima chiarezza e trasparenza sulle informazioni finora fornite». Dopo due incontri pubblici sul tema, in cui si è ufficialmente aperto il dibattito civico e politico sulla ristrutturazione della zona centrale di Parghelia, con un progetto da 3 milioni di euro, e l’apertura mostrata dal sindaco a raccogliere idee e proposte per conservare l’identità storica del paese, rappresentata dai suoi manufatti architettonici derivanti dalle antiche cave di granito di epoca romana, ora l’opposizione marca stretto lo stesso Landro e analizza le mosse dell’amministrazione su questo fronte. Nonostante i «ripetuti solleciti ufficiali – esordiscono dal gruppo di opposizione -, l’Amministrazione comunale ha trasmesso ai consiglieri di “Guardare al Futuro” unicamente un rendering preliminare dell’intervento». Un quadro giudicato «parziale» che «stride con quanto emerge dagli atti pubblici»: ben 57mila euro sarebbero già stati liquidati a una società incaricata per la fornitura di materiali progettuali e attività correlate, suddivisi in due distinte fatture.
«A fronte di tali importi – ha fatto sapere il gruppo guidato da Daniele Vasinton -, la domanda sorge spontanea: è davvero tutto qui? Oppure esistono altri elaborati progettuali che non sono stati ancora messi a disposizione del Consiglio comunale e, di conseguenza, della cittadinanza?». Già nel Consiglio comunale di fine febbraio, “Guardare al Futuro” aveva espresso «forti perplessità» sul progetto presentato, evidenziando «potenziali criticità». Tali preoccupazioni hanno trovato eco e ulteriore concretezza «sia nell’incontro successivo con i cittadini e l’associazione “Italia Nostra”, sezione di Vibo Valentia, sia nel confronto pubblico organizzato dal Centro Studi». In entrambe le occasioni, il gruppo consiliare ha sollecitato un «confronto diretto con i progettisti» e avanzato «proposte concrete per contemperare le scadenze imposte dal finanziamento “Cis – Svelare Bellezza”» con l’imperativo di «preservare la storia e l’identità culturale di Parghelia». L’intensa attività di informazione e sensibilizzazione promossa da “Guardare al Futuro” ha portato a una «chiara e decisa presa di posizione da parte della popolazione, che ha manifestato la propria contrarietà al progetto presentato dal sindaco lo scorso 7 febbraio». Proprio per quella occasione, lo stesso Landro aveva affermato: «Questo vuole essere un momento di grande trasparenza e democrazia. Ci apprestiamo ad aprire un cantiere che apporterà modifiche sostanziali nell’assetto del centro urbano, da qui la responsabile necessità di informare la comunità».
Ora, i cittadini attendono risposte concrete: se, e in che misura, l’Amministrazione abbia recepito le loro istanze e le abbia formalizzate in osservazioni indirizzate ai progettisti. «Vogliamo che l’opera si realizzi – hanno puntualizzato dall’opposizione -, ed è proprio per questo che su un intervento tanto rilevante per la fisionomia del nostro paese riteniamo doveroso pretendere totale trasparenza e completezza di informazione». Per il gruppo, un «ulteriore elemento di opacità è emerso dalle segnalazioni di alcuni cittadini, secondo cui i progettisti incaricati avrebbero effettuato un sopralluogo a Parghelia nei primi giorni di maggio. Un episodio avvolto nel silenzio più totale anche in Consiglio comunale – hanno sottolineato -, tanto da rendere sconosciuti i partecipanti e le finalità di tale incontro. Continueremo ad agire con spirito costruttivo e nel pieno rispetto istituzionale, affinché l’intero iter progettuale venga reso chiaro, accessibile e condiviso. Come dovrebbe essere in ogni democrazia sana. Noi, insieme con i cittadini, non accetteremo altre decisioni prese nell’ombra o ascoltando voci che dovrebbero tutelare la memoria, non cancellarla».