venerdì,Aprile 26 2024

Comune Serra, la minoranza: «Dimettiamoci e torniamo al voto»

L’invito dei consiglieri Albano, Giancotti e Lagrotteria: «È ora di porre fine all’inciucio Censore-Salerno. Con l’elezione del sindaco rischiamo di allungare il commissariamento»

Comune Serra, la minoranza: «Dimettiamoci e torniamo al voto»
La sede dell'amministrazione comunale di Serra San Bruno

Un appello alle dimissioni di massa per «ridare dignità ad una città» e permettere ai cittadini di tornare al voto già in questa primavera. È l’invito che proviene dai consiglieri di opposizione Brunella Albano, Valeria Giancotti e Walter Lagrotteria ai loro colleghi di maggioranza. Lo spunto è offerto dall’elezione del primo cittadino di Serra San Bruno, Luigi Tassone, al consiglio regionale della Calabria, che comporta l’incompatibilità con la carica di sindaco. Ma se questa consiliatura non si conclude entro il prossimo 24 febbraio, le procedure dicono che al Comune di Serra arriverà un commissario e non ci sarà il tempo di sfruttare la prossima finestra elettorale, nella primavera 2020. «Egregi amministratori – scrivono i tre consiglieri – avevate detto e scritto in tutte le salse che l’inciucio Censore-Salerno del marzo 2019 era stato fatto per senso di responsabilità nei confronti di Serra e dei serresi e che l’unico scopo era quello di evitare il commissariamento dell’ente per oltre un anno. Quello che avete detto e scritto è giunto il momento di dimostrarlo».

Per dimostrare l’incompatibilità del sindaco col nuovo ruolo, vengono citati l’articolo 65 del Tuel oltre che alcune sentenze del Consiglio di Stato che spiegano anche come siano necessarie le dimissioni della metà più uno dei componenti del consiglio comunale per procedere allo scioglimento. «Pertanto, qualora tali dimissioni si concretizzassero entro il 24 febbraio prossimo, si avrebbe così la possibilità di tornare alle urne per eleggere il nuovo sindaco ed il nuovo consiglio comunale, nella prossima tornata elettorale di primavera 2020. Questo per noi, oggi, rappresenta l’unico atto di responsabilità possibile, restituire la parola ai cittadini, per ridare così la dignità che merita ad una cittadina oramai messa in ginocchio sotto ogni punto di vista: economico, sociale e culturale. La nomina di un commissario prefettizio nel marzo 2019, momento in cui si è insediata la attuale giunta comunale, avrebbe sicuramente causato meno “danni” rispetto al “disastroso operato” dalla stessa fin qui effettuato».

A tal proposito vengono menzionati: «La mancata approvazione del Psc; il notevole degrado della viabilità comunale, nonostante un intervento già effettuato di circa 100mila euro; l’aumento al massimo consentito dalla legge della tassazione Imu, che graverà sui cittadini serresi per i prossimi 20 anni; l’aumento della tassa sui rifiuti; notevoli e continui disagi al sistema idrico comunale, nonostante interventi già effettuati per circa 250mila euro; chiusura della piscina comunale, nella totale indifferenza dell’amministrazione; dichiarazione di pre-dissesto finanziario, di fatto concretizzatasi con la presentazione del Piano di riequilibrio, che costerà lacrime e sangue ai cittadini. Atto che ha sancito l’inequivocabile incapacità amministrativa dell’attuale giunta comunale».

Ed ecco quindi l’invito da parte di Albano, Giancotti e Lagrotteria: «Vi aspetteremo al protocollo dell’ente per rassegnare, contestualmente, le dimissioni dalla carica di consiglieri comunali a qualsiasi ora, di qualunque giorno voi scegliate, l’importante è che tutto ciò avvenga prima del 24 febbraio prossimo. Qualora ciò non dovesse succedere, ne risponderete ai cittadini serresi, quale ulteriore atto di irresponsabilità ed arroganza, che negherà, ancora una volta, un futuro di possibile crescita e sviluppo a Serra e ai serresi, con l’unico scopo, fino ad oggi a voi noto, di tutelare i vostri interessi e le vostre ambizioni personali».

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