giovedì,Aprile 18 2024

«Rompere il monopolio del centrodestra a Vibo: il Pd è l’alternativa»

Il coordinatore cittadino dem Francesco Colelli lancia la scalata a Palazzo Luigi Razza: «Serve una proposta civico-politica nella quale si possa identificare chi ha sostenuto la coalizione di Pippo Callipo alle Regionali»

«Rompere il monopolio del centrodestra a Vibo: il Pd è l’alternativa»
Francesco Colelli

di Francesco Colelli*

Nell’affrontare questa emergenza del Covid, il Governo ha fatto delle scelte coraggiose, nel tentativo di arginare e circoscrivere la pandemia. Il fatto di avere la sanità in mano alle Regioni non ha certo aiutato; anni ed anni di tagli e commissariamenti hanno messo in ginocchio alcuni sistemi sanitari regionali, ad esempio quello calabrese, rendendo difficile la gestione dell’ordinario. È il momento di ripensare una sanità centralizzata, smarcata dal lobbysmo politico territoriale, che abbiamo visto esserci anche nelle regioni del Nord a trazione leghista.

In Calabria è mancata la collaborazione tra le istituzioni: quando si emana un’ordinanza alle 10 di sera per le 7 di mattina è palese che lo scopo è quello di provare a creare destabilizzazione politica. Il risultato è stato grottesco: molti sindaci si sono alzati dal letto per firmare contro-ordinanze e i primi a chiedere di non essere presi in giro sono stati proprio baristi e ristoratori. La fase 2 andava organizzata per tempo, in concertazione tra il Governo e la Conferenza delle Regioni, come ha sancito inevitabilmente anche il Tar. [Continua]

Dal punto di vista economico, però, gli interventi fin qui messi in atto dal Governo sono parziali ed un po’ tardivi. Sono stati potenziati gli ammortizzatori sociali, ma in alcuni casi sono stati frenati da una gestione farraginosa degli aiuti per i lavoratori (quasi nessuno ha ricevuto la Cassa integrazione in deroga); gli aiuti per le imprese sono previsti solo con il recente Decreto rilancio e speriamo che bastino!

Anche a livello comunale si poteva fare di più. Ci troviamo di fronte a una maggioranza ingessata e propagandistica, che non accetta alcun tipo di contradditorio: ogni critica viene accolta come una “lesa maestà” nei confronti della sindaca regnante o di una Giunta pletorica e costosa, il cui contributo, francamente, fatichiamo a vederlo. Come Partito democratico abbiamo proposto di raccogliere le istanze delle associazioni di categoria e annullare o differire la tassazione comunale per soggetti e attività commerciali in crisi; siamo stati tacciati di demagogia e populismo, di giocare al dissesto e non dare la possibilità all’Ente nemmeno di pagare gli stipendi ai dipendenti.

Pochi giorni fa, però, alla stampa è stato presentato un “Piano Marshall” per la città: con quali soldi hanno intenzione di attuarlo? Ricordiamo che il Governo da loro tanto vituperato, ha stanziato i fondi per i buoni-spesa e per concedere il suolo gratuito fino a fine 2020 a tutte le attività commerciali e di ristorazione. Le trovate propagandistiche possono annebbiare la vista dei cittadini per un anno, ma quella Vibo fiabesca che ci raccontavano un anno fa inizia ad assomigliare a quella di Elio Costa, che a sua volta era uguale a quella di Nicola D’Agostino.

Da tre consiliature la città è in mano alle stesse forze politiche, Popolo della Libertà prima, Forza Italia oggi, nelle quali si mantiene miracolosamente la verginità politica. È giunto il momento di costruire un’alternativa a questo monopolio; un’alternativa civico-politica di centrosinistra, nella quale si possano identificare, come punto di partenza, i cittadini che hanno sostenuto e dato fiducia alla coalizione guidata da Pippo Callipo alle Regionali.

In quest’area il Partito democratico vuole essere un punto di riferimento attrattivo e inclusivo, un partito fatto di “operai della politica”, che lavorano in squadra, si sporcano le mani e capiscono quando devono mettere da parte le legittime ambizioni e gli individualismi per una causa comune. L’appartenenza ad un partito dev’essere spinta da passione e militanza, anche da “cultura dell’opposizione”, senza chiedere nulla in cambio e non lascia spazio a “traversate politiche” o a chi vuole stare con un piede dentro e uno fuori: non abbiamo paura di perdere pezzi, ma abbiamo la necessità che i pezzi che rimangono si incastrino alla perfezione.

*Coordinatore cittadino Partito democratico Vibo Valentia

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