venerdì,Aprile 26 2024

Vibo, nuovo affondo di Lorenza Scrugli: «500mila euro bruciati in buoni spesa»

Per l’ex assessore alle Politiche sociali, il Fondo povertà destinato ai percettori del Reddito di cittadinanza è stato utilizzato in maniera irregolare nell’emergenza Covid. Nel mirino Franca Falduto: «Politicamente inadeguata»

Vibo, nuovo affondo di Lorenza Scrugli: «500mila euro bruciati in buoni spesa»
Lorenza Scrugli

Superficialità o incompetenza? Svista o malafede? Nel migliore dei casi un errore che rischia di costare caro e ripercuotersi drasticamente sulle fasce più deboli. L’ennesimo pasticcio degli uffici del Comune di Vibo viene portato alla luce dal consigliere di maggioranza Lorenza Scrugli. Il già assessore alle Politiche sociali della passata consiliatura e già presidente di commissione nell’attuale, tira fuori una magagna da 500mila euro. A tanto ammontano le risorse del Fondo Povertà 2018 dirottato, a sentire la Scrugli in modo illegittimo, per l’acquisto di buoni spesa per l’emergenza Covid. Soluzione sì prevista dalla legge ma solo entro una determinata scadenza: il 15 maggio 2020. Peccato che «i verbali attestino» l’utilizzo del fondo a partire «da fine maggio» esponendo ora l’ente «ad enormi danni». L’uso irregolare del fondo, spiega infatti la Scrugli, «non è rendicontabile in modo corretto e mette anche a rischio la somma spettante allo stesso Comune come annualità 2019; finisce col privare del godimento del Fondo i beneficiari originari (percettori del Rei e del Reddito di Cittadinanza) che avrebbero invece potuto usufruirne, anche sotto forma di servizi diversi, in qualsiasi momento e senza limitazione alcuna».

E dire che la stessa Scrugli, da componente della maggioranza, ha cercato di porre la questione, trovando però sul suo cammino solo porte chiuse. «Tengo a precisare che tali chiarimenti erano stati da me richiesti a chi di competenza, invitando a fornire documentazione che autorizzasse l’utilizzo del Fondo per emergenza Covid in un periodo differente da quello indicato dalla legge, dal Ministero e dalla Regione, ma mai nulla è stato prodotto se non addurre a giustificazione dello stesso utilizzo fantomatiche telefonate, messaggini Whatsapp e screenshot. Questi gli unici “atti amministrativi” forniti dall’assessore». Ed è inevitabilmente proprio l’assessore Franca Falduto a finire nel mirino del consigliere di Vibo da vivere: «non mi resta che evidenziare in modo chiaro l’incapacità e l’inadeguatezza politica, il poco approfondimento delle norme, la mancanza di una seria e puntuale programmazione di un assessore che, data la delicatezza del campo in cui opera, avrebbe il dovere di muoversi ed operare con la massima perizia, oggettività trasparenza e correttezza. Mortifica, su questi temi, la chiusura da parte del capo dell’esecutivo ad ogni confronto e ad ogni chiarimento a dimostrazione che, o quella forza così veementemente espressa non è poi tale o che la considerazione per un proprio consigliere di maggioranza e per il gruppo che rappresenta è davvero di poco conto». Una posizione, la sua, che riapre quindi lo scontro tra il movimento di Grillo e la Limardo: «Il ruolo all’interno della maggioranza sarà discusso e deciso in una riunione che vedrà presenti tutti i vertici del movimento “Vibo Valentia da Vivere”». E non è da escludere che il movimento, dopo l’ennesima forte denuncia, decida di prendere un’altra strada.

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