Non si è fatta attendere la controreplica da parte del gruppo consiliare di San Calogero “Insieme per Crescere” che, tornando sull’argomento “Buoni spesa”, oggetto di contestazioni circa i requisiti per l’assegnazione stabiliti dalla maggioranza, ha esordito citando il famoso film di Troisi “Non ci resta che piangere”. [Continua dopo la pubblicità]

Ebbene, apprendiamo che ancora una volta la testardaggine e la mancanza di autocritica governa la maggioranza, ed in particolare qualche suo membro che, in pieno delirio di onnipotenza, si auto-attribuisce nomignoli mai pronunciati dal gruppo di minoranza, forse per rimarcare la sua inseguita grandiosità, citando nomi altisonanti che, allo stato, nulla importano a chicchessia, men che meno ai cittadini. Nessuno – sostiene “Insieme per Crescere” – ha mai apostrofato come Khmer rosso o definito “poco lungimirante” il consigliere in questione che, in questa fase di crisi, non occupa certo i nostri pensieri. Chiunque riveste un ruolo di governo della comunità deve calibrare le proprie azioni nel senso di aiutare chi soffre, anche accettando i suggerimenti della minoranza, solo che occorre avere una certa dose di umiltà che, nel caso concreto, pare non esista affatto. Andando al merito della questione, ribadiamo un concetto forse non compreso dal redattore del bando e della replica giornalistica, ovvero il fatto che, sulla base di quanto previsto, purtroppo, forse per una mera svista, ad essere considerato come base di calcolo è il “nucleo familiare” nel suo complesso e non il reddito pro capite, così penalizzando chi, superando anche di poco le 700 euro, non riesce ad accedere ai benefici pur avendo in famiglia 5, 6 o anche 7 componenti. Invece, nel caso limite di un unico componente con un reddito di 700 euro, il beneficio spetta. E’ evidente la diseguaglianza, perché nel primo caso il reddito pro capite medio (per ogni singola persona) è di 100 euro, mentre nel secondo caso è di 700. Anche in merito alla cd. “soglia di povertà” si brancola nel buio e suggeriamo a chi ha scritto quella castroneria di inserire più componenti nel nucleo per vedere come schizza la soglia, il dato di 687 è riferito alle famiglie monocomponenti, ecco perché si persevera nell’errore, forse non si sa di cosa si sta parlando. Provi il consigliere a cliccare sulla finestra in cui si aumentano i componenti della famiglia e, giustamente, vedrà come tale soglia arrivi anche al triplo. Non c’è bisogno di fare citazioni o interpellare scienziati per vedere l’errore in cui si è incorsi e basterebbe poco per correggerlo, ma si preferisce perdere tempo a polemizzare al solo fine di celebrare il proprio ego. Il resto non importa a nessuno, nemmeno agli altri membri della maggioranza che, forse travolti dall’inusuale e delirante impeto del loro portavoce, preferiscono tacere, lasciando allo stesso iniziative che evidentemente non gli competono, con buona pace di chi si trova impantanato nella crisi e che viene rovinosamente lasciato al suo destino”.

“Insieme per Crescere” così continua: “Quell’amanuense forse non sa che anche le cd. “Partite Iva” o gli “autonomi” spesso hanno ricevuto solo promesse, ma ancora non hanno visto nemmeno un euro di aiuto e, in ogni caso, pur se avessero ricevuto 1500 euro per 6 mesi, non crediamo che avrebbero tanto da ridere e di certo non riuscirebbero a sbarcare il Natale. Occorre ricordare poi che spesso le Partite Iva e gli autonomi non hanno nemmeno possibilità di fare le domande per i bandi citati perché non in regola col Durc in quanto, in momenti come questo, è più giusto comprare da mangiare tralasciando gli adempimenti fiscali. Certe problematiche sfuggono a chi ha uno stipendio e, bene o male, riesce a sopravvivere, ma chi riveste determinati ruoli non può disconoscerle. Ci auguriamo che il buon senso prevalga e il timone venga tolto dalle mani di capitani miopi. E’ inutile mettersi a discutere su ruoli e inviti alla minoranza, addirittura inventando la figura giuridica del “silenzio assenso al contrario”, in cui un sindaco, o chi per esso, manda un invito per illegittime commissioni ad un consigliere e, in caso di non risposta, si considera come fosse un assenso. Al novello giurista ricordiamo che questo Istituto qualche volta si applica nei confronti della pubblica amministrazione su delle istanze dei cittadini e mai al contrario”. Da qui l’invito alla maggioranza a fare un giro per le vie del paese ed a verificare di persona parlando coi cittadini e sentire il loro stato d’animo. Troppo facile parlare e accusare di populismo se del popolo ci si limita solo a farsi schermo cercando di buttarla in caciara, come dicono i romani, ma dimenticandone i bisogni. Inoltre smettiamola di dire che la minoranza agisce per rancore e che le elezioni sono finite, questo refrain è puerile, la minoranza svolge il suo compito e, contrariamente ad altri, vuole farlo bene e secondo i normali principi democratici”.

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