martedì,Aprile 30 2024

San Calogero e buoni spesa, la minoranza contro le scelte del Comune

Evidenziate una serie di criticità che tagliano fuori dalla fruizione dei buoni alimentari le categorie più danneggiate dalla pandemia

San Calogero e buoni spesa, la minoranza contro le scelte del Comune
Il municipio di San Calogero
Antonio Calabria

Con una nota indirizzata al sindaco del Comune di San Calogero, facendosi portavoce di tante lamentele provenienti dai cittadini sancalogeresi, il Gruppo di minoranza ha evidenziato una serie di criticità che, a suo dire, taglia fuori dalla fruizione dei buoni alimentari le categorie più danneggiate dalla pandemia, ovvero gli autonomi, le partite iva ed i disabili.Con l’occasione il capogruppo Antonio Calabria, che nei giorni scorsi via social sul gruppo dell’amministrazione comunale era stato dato come facente parte di una apposita commissione per la valutazione dei requisiti di ammissione, ha protocollato anche una nota per smentire una sua adesione in tal senso, invitando al contempo il sindaco a volersi attivare affinché nessuno prenda più l’iniziativa di pubblicizzare presunti coinvolgimenti della minoranza senza averne previamente acquisito il necessario consenso che, nella fattispecie, è del tutto mancato, avendo lo stesso ricevuto solo una email di invito rimasta lettera morta. Probabilmente qualche componente della maggioranza, all’insaputa del sindaco, ha premuto frettolosamente sull’acceleratore causando la reazione del gruppo di minoranza. Calabria, notoriamente disponibile ad iniziative propositive, ha anche tenuto a motivare il suo rifiuto con la necessità che vi sia un rispetto dei ruoli e certe iniziative vengano assunte con la responsabilità esclusiva della maggioranza, lasciando all’opposizione il ruolo che le è congeniale, ovvero il controllo dell’azione di governo che, come in questo caso, si è concretizzato con la stesura di una ulteriore nota di censura e di suggerimento all’amministrazione tesa al perfezionamento di un bando che, altrimenti, creerebbe delle antipatiche diseguaglianze. [Continua dopo la pubblicità]

Andando quindi al merito della seconda nota, la minoranza, in relazione al pubblicato bando per l’assegnazione dei buoni di cui al D.L. 23.11.2020 n. 154, art. 2 (misure urgenti di solidarietà alimentari), ha rilevato delle criticità ed ha formulato anche i relativi suggerimenti migliorativi. In particolare, al punto “a” dell’art. 4 si richiede un reddito complessivo per nucleo familiare di appartenenza, relativo al mese di novembre 2020, inferiore ad euro 700,00. Qui la minoranza suggerisce di considerare il reddito pro-capite e non cumulativo poiché, così come concepito, il criterio elimina dalla platea degli aventi diritto nuclei familiari numerosi ove, magari, vi sono più fonti di reddito, pur se di piccola entità. A tal proposito si sono fatti anche degli esempi rilevando che una famiglia con genitori e 4 figli, con reddito complessivo di 701 euro, sarebbe esclusa, mentre una famiglia con un solo componente e con un reddito di 699,00 sarebbe ammessa, il tutto con evidenti diseguaglianze, perché nel primo caso il reddito medio di ognuno non raggiunge nemmeno 150 euro. Altro punto contestato è il “b” dell’art. 4, ove si prevede l’esclusione dal beneficio dei titolari di reddito di lavoro autonomo, di impresa e/o di partecipazione.

L’esclusione, per come prevista, esclude ad esempio le cd. “Partite Iva” e gli autonomi, ovvero le categorie maggiormente penalizzate dalla crisi, anche per via della “Zona Rossa” che ha azzerato i guadagni di questi soggetti. Il suggerimento è di abolire il punto ridando loro la possibilità di accesso ai benefici. Criticata anche la mancata previsione della priorità a favore dei nuclei familiari con presenza di persone con “disabilità”. Qui il suggerimento va nel senso di prevedere precedenza a favore di tali famiglie o, comunque, escludere dal reddito complessivo i redditi da pensione o assegni di invalidità o inabilità, che invece, come indicato dal bando pubblicato, concorrono alla determinazione del reddito, e quindi alla esclusione. La minoranza conclude invitando l’amministrazione a sospendere il bando, rivisitando i criteri nel senso suggerito o, comunque, a tenere conto di quanto indicato dall’Anci con propria nota Prot. n. 122/ VSG/SD “Misure urgenti di solidarietà alimentare” di cui all’articolo 2 del decreto legge 23 novembre 2020, n. 154” Individuazione beneficiari, che stabilisce “…L’ufficio individua la platea tra:i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno. L’ufficio darà priorità a quelli non assegnatari di sostegno pubblico (RdC, Rei, Naspi, indennità di mobilità, cassa integrazione guadagni, altre forme di sostegno previste a livello locale o regionale). Si rileva che ciò non esclude che le risorse possano essere attribuite anche a percettori di altre forme di sostegno pubblico al reddito, ma nell’attribuzione del contributo dovrà darsi priorità a chi tale sostegno non lo riceve. Da qui la chiosa: “ il gruppo “Insieme per Crescere” è stata forza di governo e l’unico suo interesse è il bene dei cittadini, oggi più che mai sottoposti a dura prova”. “La nostra azione è tesa solo a fare il massimo per attenuare le loro sofferenze, magari aiutando con l’esperienza acquisita sul campo chi è deputato a svolgere questo compito”.

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