lunedì,Maggio 13 2024

Politiche sociali senza pace a Vibo, si dimette il presidente di Commissione Tucci

L’esponente del gruppo Città futura motiva la decisione per «ragioni professionali». È la seconda volta che il ruolo resta scoperto: nel febbraio scorso era stata Lorenza Scrugli a lasciare l’incarico

Politiche sociali senza pace a Vibo, si dimette il presidente di Commissione Tucci
Danilo Tucci (Città futura)

«Questa mattina ho protocollato le mie dimissioni da presidente della IV commissione consiliare (Politiche sociali) per motivi di natura esclusivamente professionale che mi impediranno, come al contrario fatto puntualmente in questo ultimo anno, di condurre con assoluta attenzione e massimo impegno i lavori della stessa». È quanto comunica, con una nota, il consigliere comunale vibonese del gruppo Città futura Danilo Tucci.

Che aggiunge: «ringrazio tutti i componenti effettivi e supplenti della Commissione per il supporto al sempre propositivo e produttivo lavoro svolto in questi mesi di mia guida. Abbiamo svolto un ottimo lavoro, sempre al fianco dei più fragili e di tutta la comunità e sono convinto che chi prenderà il mio posto proseguirà lungo questa strada. Un ringraziamento, per la costante collaborazione, ai presidenti delle altre Commissioni (Iorfida, Corrado, Lo Schiavo, Comito), alla presidenza del Consiglio e al mio gruppo consiliare e politico di appartenenza “Città Futura”. Al sindaco Maria Limardo e a tutta l’Amministrazione attiva, con il quale ho sempre  proficuamente collaborato, continuerò a fornire da consigliere comunale tutto il determinato supporto al fine di contribuire alla risoluzione delle problematiche della città».

È la seconda volta, in questa consiliatura, che il presidente della Commissione Politiche sociali si dimette. Nel febbraio scorso era toccato al consigliere di Vibo Valentia futura Lorenza Scrugli che, in aperta polemica con la maggioranza, lasciò l’incarico per poi abbandonare anche il sostegno al sindaco Limardo schierandosi all’opposizione. Settore particolarmente tormentato, quello guidato a livello burocratico dalla dirigente Adriana Teti, che nei mesi scorsi ha visto anche il ritiro della relativa delega in capo all’assessore Franca Falduto, avocata a sé dal primo cittadino.   

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