Il gruppo di minoranza consiliare di San Calogero, “Insieme per crescere”, ha espresso una dura critica sull’operato dell’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Maruca, definendo la sua gestione come «personalistica» e «al ribasso». Per la minoranza, «l’amministrazione comunale ancora una volta non ha tradito il modus operandi che l’ha contraddistinta nei cinque anni di governo, gestendo la cosa pubblica in modo personalistico e perdendo l’occasione di riabilitarsi agli occhi della collettività». Ciò che ha fatto «impallidire – scrive la minoranza in un comunicato stampa – è stato apprendere della revoca di un incarico legale ad un avvocato che aveva difeso il Comune in una prima fase processuale, durata circa 8 anni, con oltre 10 udienze e per i cui servizi era stato pattuito un compenso complessivo di 3.500 euro. Con la gestione Maruca, per la successiva fase di appello, che il professionista pensava fosse quasi automatico assumere, il compenso avrebbe riguardato solo il rimborso del contributo unificato, pari a circa 1.000 euro. Nulla di eclatante, visto che è nelle facoltà del Comune confermare o revocare un incarico, se non fosse che, dopo la revoca, la giunta ha nominato un nuovo legale, pattuendo un compenso che da 1.000 è lievitato a circa 12.000 euro, e notoriamente l’appello si risolve in una sola udienza».

«Gli incarichi legali – prosegue il gruppo – dovrebbero essere normale amministrazione per un Comune, ma a San Calogero fanno ancora notizia». L’amministrazione Maruca, «ancora una volta, non ha tradito le previsioni confermando, per come si evince dagli atti, che la gestione degli incarichi, legali e non, non procede al ribasso, anzi al rialzo e, nella fattispecie, è riuscita a far lievitare di ben 12 volte un’offerta conveniente. Quanto accaduto non è un caso isolato di mala gestione del bilancio comunale, bensì nomale prassi amministrativa, basti ricordare le circostanze per cui furono corrisposte decine di migliaia di euro anche per contenziosi interrotti sul nascere, quindi senza che il legale incaricato dovesse partecipare ad alcuna udienza. La crisi economica o i mancati incassi dei tributi da sempre sono stati gli alibi utilizzati dagli amministratori per allontanare pretese da parte delle poche associazioni che, annaspando, cercano di dare vita ad eventi socio-culturali in un paese come San Calogero, che negli anni passati si è sempre contraddistinto per le festose serate che allietavano “l’estate sancalogerese”, regalando svago anche a coloro che non avevano la possibilità di andare in vacanza».

Per l’opposizione, «le somme ottenute da una buona gestione forse avrebbero permesso di organizzare “l’estate sancalogerese 2025”, l’ultima della compagine politica Maruca, che ancora una volta si è dimostrata coerente con le precedenti. Il disinteresse che ha contraddistinto l’amministrazione, a detta della minoranza, si evidenzia anche nel decoro e nella sicurezza della viabilità, che continuano ad essere sottovalutati da chi dovrebbe interessarsi per esserne garante, nonostante le problematiche siano state più volte affrontate ed analizzate in consiglio. Recentemente infatti, usufruendo di alcuni finanziamenti stanziati a pioggia dal deputato Mangialavori a favore di tutti i Comuni del vibonese, si sta assistendo al rifacimento del manto di alcuni tratti stradali su tutto il territorio comunale. Il rumore assordante di camion, rulli e finitrici, non ha impedito di udire le lamentele e le riflessioni che giungono dai cittadini riguardanti i tanti disservizi di cui sono vittime ormai da tempo e di cui la minoranza si è fatta portavoce in tutte le sedi opportune».

«Infatti – prosegue la nota della minoranza -, il Comune, utilizzando le somme del finanziamento “Rigenerazione Urbana”, si è prodigato a rifare tratti di strada che non necessitavano di immediato intervento, tipo viale Aldo Moro, piuttosto che indirizzare gli interventi su tratti che versano in condizioni pietose e di estremo pericolo, non considerando l’assurda vicenda della strada di campagna della frazione che, indebitamente ricondotta nella progettazione finanziata, ha invece portato alla riqualificazione di una strada priva di sbocco, quindi di nessuna utilità per la collettività, se non per i pochissimi proprietari dei terreni limitrofi. L’argomento, ovviamente, non sarebbe così eclatante se non fosse che il paese vive da diversi anni con la costante minaccia della frana sita ormai nel famoso “Fosso Scalone”, che lo rende isolato dal resto della provincia».

«La speranza è che le restanti somme del finanziamento “Rigenerazione Urbana” vengano impiegate per mettere in sicurezza alcuni tratti stradali davvero meritevoli di attenzione, tra cui gli ingressi di San Calogero e Calimera, i tratti stradali prossimi alle scuole ed ai pubblici esercizi ed alcune vie ormai ridotte ad un colabrodo. Da ribadire che la solita scusa accampata dagli amministratori circa il coinvolgimento delle competenze della provincia riguardante le strade provinciali presenti sul territorio sancalogerese è superabile mediante una semplice richiesta di autorizzazione, per come è avvenuto in passato in relazione alla bitumazione di via Catanzaro, strada di comunicazione tra le principali del paese, oggi nuovamente danneggiata dagli interventi costati milioni di euro e non ripristinati a regola d’arte».