Meno due. Dopo la marcia indietro del presidente del Consiglio comunale di Zambrone, Marcello Giannini (Pd), che cinque giorni fa ha fatto saltare il golpe politico contro il sindaco e presidente della Provincia, Corrado L’Andolina, torna nei ranghi un altro consigliere comunale dissidente, con in più il valore aggiunto di essere un autorevole esponente della maggioranza: il vice sindaco Nicola Grillo, storico esponente di Forza Italia nel Vibonese (il figlio Kevin, uno dei fondatori del Coordinamento giovanile vibonese del partito, è stato il delegato provinciale al Congresso nazionale di Forza Italia Giovani che si è tenuto a maggio). C’era anche lui, infatti, insieme alla collega di maggioranza Mariana Iannello e agli esponenti della minoranza Epifanio, Cotroneo e Conca, tra i consiglieri pronti a dimettersi per far cadere l’amministrazione, poi salvata in extremis, come accennato, da Giannini.

«È vero – spiega Grillo in una nota - in un momento di forte tensione avevo valutato la possibilità di concludere in anticipo il mio percorso amministrativo. Tuttavia, ho sempre ritenuto che, con il giusto dialogo, fosse possibile ripristinare la stabilità, come ho ribadito anche in occasione di quest’ultima crisi amministrativa».

Dopo aver premesso che desidera «parlare con franchezza ai cittadini di Zambrone, spiegando con trasparenza la mia posizione e le mie intenzioni future», Grillo spiega perché ha deciso di ricucire con il sindaco: «Nel corso dell’attuale mandato si sono registrati diversi momenti di tensione tra il sindaco Corrado L’Andolina e alcuni consiglieri di maggioranza. Divergenze varie, un confronto politico non sempre continuo e alcune incomprensioni irrisolte hanno condotto, in fasi come quella recente, a sfiorare la rottura. Ho scelto di proseguire anche grazie alla vicinanza di tanti cittadini che, in questi anni, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno».

Il vice sindaco, dunque, spiega di aver deciso di «riprendere in mano la situazione, promuovendo un confronto serio — a tratti anche particolarmente acceso — che si è rivelato decisivo per ristabilire un nuovo equilibrio».

«Un equilibrio politico che, sia chiaro, non si fonda su nuove deleghe o nomine – ci tiene a precisare -, ma nasce da un confronto interno tra me, il sindaco e vari componenti di maggioranza. Questo nuovo assetto ha consentito di superare la crisi e ristabilire le condizioni per proseguire con serenità l’attività amministrativa. Da questo passaggio ho tratto alcune conclusioni: il mio impegno da vicesindaco continua, con l’obiettivo di portare a termine il mandato fino a giugno 2027».

Poi, dopo un passaggio amarcord («con Corrado L’Andolina ho condiviso quattro campagne elettorali, due delle quali vittoriose, e da cinque anni ricopro con orgoglio il ruolo di vicesindaco, lavorando al suo fianco tra difficoltà, sfide e risultati. Abbiamo affrontato momenti complessi, ma anche raggiunto traguardi di rilievo, contribuendo a rafforzare lo sviluppo del nostro paese»), illustra gli aspetti programmatici: «Nei prossimi mesi vedranno finalmente la luce due opere pubbliche storiche: il nuovo lungomare, frutto di un finanziamento del 2018 difeso con tenacia da due amministrazioni, e il Centro sociale di Daffinacello, la prima struttura pubblica mai realizzata nel mio paese».

«In politica come nella vita - conclude - i passaggi più delicati richiedono lucidità, attenzione e anche la capacità di rimettere a fuoco le priorità. Quel che conta davvero è continuare a lavorare con serietà e impegno, ponendo sempre al centro l’interesse collettivo, nel rispetto della pluralità di visioni e linee politiche che caratterizzano il nostro contesto amministrativo, restando fedele ai principi e ai valori che da sempre mi guidano. In conclusione, quindi, voglio rassicurare tutti i cittadini che in questi giorni mi hanno chiamato chiedendomi di proseguire nel mio ruolo: io ci sono, e continuerò a essere al vostro fianco e dalla vostra parte finché ci sarà da lavorare per il bene di Zambrone».

Insomma, un altro successo politico per L’Andolina, che resiste sulla tolda di una nave in tempesta incurante dei marosi, capace in appena una settimana non solo di fronteggiare lo scioglimento anticipato del Consiglio provinciale indicendo nuove elezioni senza batter ciglio, ma anche di scongiurare la sfiducia nel Comune che governa, sfaldando forse in maniera definitiva il fronte dei dissidenti e rafforzando la sua maggioranza.