venerdì,Marzo 29 2024

Ritardi a Serra per esame in ospedale, interviene anche il Codacons

L’associazione si rivolge al presidente della Regione, Mario Oliverio, affinchè dia risposte per garantire il diritto alla salute

Ritardi a Serra per esame in ospedale, interviene anche il Codacons

“Con grande rammarico, ancora una volta, siamo costretti ad intervenire su situazioni di carenza nei servizi sanitari e la “provincia” di Vibo Valentia sembra essere l’emblema di un triste epilogo in un territorio in cui si sono persi di vista la dignità e i diritti del cittadino-utente”. E’ quanto afferma in una nota l’avvocato Antonio Damiano Carnovale, responsabile del Codacons Serre Vibonesi in merito alla notizia pubblicata da Il Vibonese.it (Due anni per un esame cardiologico, attesa shock per un 83enne di Serra San Bruno). “Una notizia che ha davvero dell’incredibile ed arriva a poca distanza di tempo dal mese dedicato alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. La storia di quotidiano e ordinario disagio, riguarda ancora una volta una persona appartenente alle fasce più deboli, un anziano, una persona già penalizzata, come tutti i cittadini di questa provincia, da viabilità da terzo mondo e inesistenza di servizi pubblici mirati a lenire il disagio sociale. Una storia come tante, ma che come le altre fa rabbia perché coinvolge il diritto fondamentale sancito dall’articolo 32 della Costituzione, il diritto alla salute, globalmente inteso. Ed è così che non può essere accettabile nel 2018 sentirsi rispondere che la prima disponibilità per l’esecuzione di un ecocardiogramma è nel 2020, non può e non deve accadere in uno Stato o in una Regione che vorrebbero definirsi di “diritto”. Quello che speriamo – continua il Codacons – è che la divulgazione dell’ennesima storia paradossale possa smuovere chi di competenza per fare luce su quanto accade non solo nel nosocomio cittadino, ridotto ad ospedale da lungodegenza, ma nell’intero sistema sanitario provinciale, dove alla prossima notizia di cronaca saremo costretti a scoprire che magari non esiste la seconda ambulanza, il pronto soccorso è sotto dimensionato, il reperibile di radiologia deve arrivare dalla costa ionica per fare il suo lavoro e la chirurgia non riesce a far fronte nemmeno alla rimozione di un brufolo per carenza di personale e strumenti. Ancora una volta, come tante in passato, alziamo la voce facendo pesare, il più possibile il compito delle nostra associazione che, purtroppo, ha il solo potere di vigilare. Attendiamo, invece, un cenno da chi i problemi dovrebbe affrontarli, per esempio una presa di posizione del governatore Mario Oliverio che, in questi casi, preferisce il silenzio come è stato nel triste caso della “Fondazione Campanella” di Germaneto dove, anzi, si è reso protagonista di un buffo alternarsi di dichiarazioni e che, ogni tanto, a stagioni alterne, finge di essere in disaccordo con il commissario Scura sulla gestione sanitaria. Al povero malcapitato, invece, consigliamo di prenotare il medesimo esame in una struttura privata pretendendo di pagare solo il ticket (se dovuto), in quanto la normativa in tema di esami diagnostici prevede espressamente tale facoltà per il paziente e l’obbligo per la struttura privata di erogare il servizio facendoselo rimborsare dal Sistema sanitario pubblico”.

 

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