giovedì,Aprile 18 2024

Disagi per i dializzati a Tropea, la Lega presenta un’interrogazione al ministro

Dopo la protesta inscenata nei giorni scorsi dai pazienti per denunciare la carenza di personale, il caso viene portato all’attenzione del ministero della Salute guidato da Giulia Grillo

Disagi per i dializzati a Tropea, la Lega presenta un’interrogazione al ministro

Il Coordinatore Provinciale Lega-Salvini premier, Antonio Piserà, affiancato dal deputato del suo partito Domenico Furgiuele, si fa portavoce dei pazienti in dialisi che nei giorni scorsi hanno inscenato una protesta all’ospedale di Tropea lamentando la carenza di personale sanitario. Lo stesso Furgiuele ha sottoscritto ed inoltrato un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro della Salute, Giulia Grillo, perché «con sollecito, estrema premura e pertinente attenzione illustri quali interventi risolutivi intenda promuovere e quali disposizioni intenda adottare: la necessità di immediatezza è data dall’indiscussa urgenza di fornire ai pazienti emodializzati del nostro territorio la dovuta assistenza, per questione umana e di dovere nei confronti della dignità della vita e per diritto assoluto ed imprescindibile alla salute, costituzionalmente garantito». L’azione parlamentare prende le mosse dalla «situazione critica dell’Azienda sanitaria di Vibo Valentia, che compromette inevitabilmente il funzionamento di diversi servizi sanitari, presenta consolidate gravità che pregiudicano irrimediabilmente il diritto alla salute per la popolazione. È lapalissiano – prosegue la nota leghista – che la manchevolezza di un servizio lacunoso ricada, a domino, sulla micro-territorialità, e vada ad interessare, pesantemente ed in particolare, la dialisi dell’ospedale di Tropea. La qualità della vita del paziente dialitico è drammaticamente compromessa dall’insufficienza renale: l’emodialisi diviene trattamento indispensabile atto a sostituire il ruolo del rene nella depurazione del sangue dalle scorie e dai fluidi extracorporei e prevede sedute che variano dalle tre alle quattro ore, di media, per circa tre volte a settimana. Il centro dialisi di Tropea, presenta insufficienze descrivibili a fatica, dato il loro spessore, periodicamente denunciate dagli stessi dializzati, dall’Associazione nazionale emodializzati e dal Comitato civico pro Ospedale di Tropea. Gli immensi disagi che i dializzati si trovano ad affrontare, sono stati sovente esposti alle Autorità sanitarie e al commissario per la Sanità della Calabria, Massimo Scura: è persino numericamente carente il personale medico (un solo specialista – in luogo dei tre previsti – preposto al servizio del reparto e della consulenza in altri reparti; un solo operatore socio-sanitario, in luogo degli otto previsti)». 

Detto ciò per la Lega sono «evidentemente inenarrabili, quindi, le difficoltà relative alla calendarizzazione dei turni di dialisi, non solo impossibili da fissare, ma suscettibili di continue rimodulazioni: i pazienti sono, così, costretti ad una penosa “reperibilità” che altera persino l’organizzazione delle più basilari esigenze di vita. In sofferenza gestionale, inoltre, il servizio ambulatoriale, praticamente inesistente, rivolto ai pazienti esterni solo due volte alla settimana. Impossibile descrivere l’inadeguatezza del servizio che dispone il trattamento di integrazione di ferro post dialisi: i pazienti sono costretti a raggiungere il nosocomio di Vibo, essendo il numero degli anestesisti, al di sotto di quanto si esige. Assolutamente incompatibile con le esigenze nutrizionali dei pazienti, inoltre, quanto a qualità, orari di consegna e modalità di confezionamento, il vitto previsto per i pazienti emodializzati. Come se non bastasse – continua il mesto resoconto -, si immagini la fruibilità del servizio “dialisi vacanze”, previsto in stagione turistica per almeno 400 pazienti, inteso anche come generatore di utili per l’Asp. Ribadendo volontariamente un concetto espresso pocanzi, relativamente a quanto esposto, si è denunciato il tutto alle autorità competenti, al management Asp, al commissario straordinario, ma senza alcun risultato, né alcuna risposta. È per tutto questo che i pazienti emodializzati in data 29 novembre hanno manifestato davanti al presidio per notificare con maggior veemenza l’assenza di interventi e i mancati riscontri, gravi almeno quanto il disservizio, al fine di sensibilizzare organi superiori. La Lega si impegna a contribuire alla risoluzione di queste carenze, il diritto di curarsi non deve essere sacrificato da sterili conti o incapacità gestionali».

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