giovedì,Aprile 25 2024

Rischio reperibilità farmaci, nel Vibonese pazienti preoccupati ma la situazione è sotto controllo

La farmacista Bartone spiega che vi è necessità di tranquillizzare i pazienti sul reperimento di medicinali. Ad oggi non si registrano allarmanti difficoltà

Rischio reperibilità farmaci, nel Vibonese pazienti preoccupati ma la situazione è sotto controllo

A rischio la reperibilità di 3.000 farmaci in Italia, per i quali si manifestano carenze a causa principalmente del Covid e della guerra. A denunciarlo, qualche giorno fa, è stata la Federazione degli ordini dei farmacisti (Fofi), parlando di categoria in prima linea “per aiutare i pazienti”. La notizia divulgata dall’Ansa – in cui Andrea Mandelli, presidente Fofi, ha spiegato che “le difficoltà di approvvigionamento riguardano i principi attivi, ma anche i materiali necessari per il confezionamento dei prodotti farmaceutici, carenti a causa della guerra, così come per la richiesta lievitata di alcuni medicinali utilizzati anche contro il Covid” – ha destato non poche preoccupazioni in alcuni centri del Vibonese, soprattutto nelle piccole realtà dove figura una sola farmacia e si è quindi assistito a una corsa all’accaparramento dei medicinali. [Continua in basso]

Francesca Bartone

La dottoressa Francesca Bartone, che esercita nella farmacia di famiglia assieme alla sorella e alla mamma, a loro volta farmaciste, ha spiegato al Vibonese.it come, negli ultimi giorni, ci sia stata una mole non indifferente di telefonate e visite nel loro esercizio sanitario situato in provincia, per richieste e informazioni di farmaci a rischio distribuzione. “Abbiamo ricevuto chiamate da clienti e anche da persone residenti in diversi centri del territorio provinciale, comprensibilmente timorosi per un eventuale “blocco” di forniture, – ha evidenziato la farmacista. – Ad oggi non avvertiamo però questo problema nella misura in cui è stato percepito ed è probabilmente necessario ridimensionare un po’ la eco che ne è conseguita”.
Riferendosi alla rete farmaceutica del Vibonese, in cui opera e si confronta con colleghi proprietari di altre farmacie – ma anche a Lamezia, dove nella centralissima via del Progresso è ubicata la farmacia dello zio – la dottoressa ha aggiunto: “C’è il rischio che si crei una corsa immotivata ai medicinali, benchè non ci siano rilevanti problemi di reperimento”. E ancora: “la “carenza” di farmaci, è un fenomeno che interessa tutto il territorio nazionale già da prima dell’estate, quando già la Federazione dell’ ordine dei farmacisti aveva segnalato la carenza di alcuni farmaci di uso comune, in particolare di antidolorifici e antinfiammatori, dovuto a un maggiore loro utilizzo per il trattamento domiciliare della sintomatologia del Covid. Il tutto – ha proseguito – da sommare agli effetti della crisi internazionale: costi dell’energia, caro-carburante, guerra in Ucraina, difficoltà di approvvigionamento dei principi attivi, di cui l’80% provengono dall’Asia, per cui la svalutazione dell’euro rispetto al dollaro ha inciso molto sul loro acquisto, considerando che i prezzi per venderli sono stati fissati anni fa con lo Stato e allo stato attuale non sono negoziabili”.

Le farmaciste Francesca Bartone e Teresa Campisi

Pertanto, sicuramente le aziende produttrici si trovano in difficoltà nell’acquisto delle materie prime, ma ciò non deve suscitare psicosi nella popolazione ed è anche nostro dovere tranquillizzarla”. Tra i medicinali più richiesti e che hanno destato maggiore preoccupazione nei pazienti per l’approvvigionamento, la farmacista ha registrato: antidepressivi, diuretici, neurolettici e persino l’ibuprofene ( Nurofen formulazione per bambini, per esempio). In questi mesi è capitato di ricevere richieste di disponibilità di qualcuno di questi farmaci da colleghi che magari forniscono un’utenza maggiore della mia – ha concluso -. E’ normale e può succedere indipendentemente da questa fase. Grazie alle scorte in magazzino, ci siamo attivati e abbiamo arginato le difficoltà”.

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