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Vibo, allo Jazzolino risonanza magnetica fuori uso da 10 giorni. Città Attiva: «L’Asp rimedi entro tre giorni o andiamo in Procura»

L'Osservatorio civico e il Comitato San Bruno chiedono un intervento tempestivo per risolvere il disservizio che sta creando enormi disagi per i pazienti. E arrivano a "diffidare" l'Azienda sanitaria provinciale

Vibo, allo Jazzolino risonanza magnetica fuori uso da 10 giorni. Città Attiva: «L’Asp rimedi entro tre giorni o andiamo in Procura»

Una sanità che arranca, un ospedale che non risponde, un diritto alla salute che rischia di diventare privilegio per pochi. È questo il quadro, sempre più preoccupante, che si delinea all’Ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, dove da dieci giorni il servizio di risonanza magnetica è sospeso a causa del guasto dell’unica apparecchiatura disponibile.

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A denunciare il disservizio – che sta mettendo in ginocchio centinaia di utenti, molti dei quali con patologie gravi o urgenti – è l’Osservatorio civico ”Città attiva”, rappresentato dalle avvocate Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo, insieme al Comitato San Bruno, per voce del presidente Rocco La Rizza. Da tempo impegnati nella tutela della sanità pubblica vibonese, i due soggetti civici lanciano un appello senza mezzi termini: «Serve un intervento immediato, oppure ci rivolgeremo alla magistratura».

Secondo quanto emerso, la risonanza magnetica dell’ospedale è fuori uso dallo scorso 16 maggio. Da allora, nessuna notizia ufficiale, nessuna comunicazione pubblica, nessun segnale di ripristino. Solo silenzi, disagi e attese interminabili. E pensare che, in precedenti occasioni, guasti simili erano stati risolti nell’arco di 24 ore. Stavola no. Stavolta la macchina è ferma e con essa la speranza di diagnosi tempestive per un bacino di utenza che serve circa 150mila persone.

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La situazione è diventata insostenibile e il tono si fa perentorio: «Chiediamo alla Commissione Straordinaria dell’Asp di Vibo Valentia di intervenire entro tre giorni dal ricevimento della presente richiesta. In caso contrario, ci vedremo costretti ad agire per vie legali per accertare l’eventuale interruzione arbitraria e ingiustificata di pubblico servizio, con consequenziale ricorso alla competente Autorità Giudiziaria». L’istanza si muove dentro i confini della legalità ma con un obiettivo preciso: ripristinare al più presto il servizio di risonanza magnetica, indispensabile per le diagnosi mediche più accurate.

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