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I sindaci chiedono 11 milioni in più alla Regione per la sanità vibonese ma ammettono: «A rischio parte dei lavori allo Jazzolino»

Il comitato ristretto chiede a Occhiuto di integrare le risorse previste dal piano di ripartizione regionale. Capitolo a parte per gli interventi di adeguamento infrastrutturale nell’ospedale cittadino: i soldi potrebbero non bastare per intervenire anche su Pronto soccorso e Malattie infettive

I sindaci chiedono 11 milioni in più alla Regione per la sanità vibonese ma ammettono: «A rischio parte dei lavori allo Jazzolino»
L'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia

La conferenza dei sindaci vibonesi batte cassa. Il comitato ristretto sulla Sanità, formato dai sindaci Salvatore Fortunato Giordano (Mileto), Sergio Pititto (Pizzo), Enzo Romeo (Vibo) e Vincenzo Massa (Vazzano) si è riunito ieri per dare seguito a quanto deciso nel precedente incontro, quando l’Assemblea approvò all’unanimità un documento per mettere in evidenza le criticità del settore e imbastire una strategia comune per interloquire con i vari attori istituzionali, a cominciare dalla Regione. Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato anche i commissari dell’Asp Vittorio Piscitelli e Gianluca Orlando, è stato approvato un documento che chiede alla Regione di integrare le risorse destinate alla sanità vibonese, in vista della imminente ripartizione delle risorse del Fondo sanitario regionale. In particolare, i primi cittadini chiedono che il plafond venga portato a 303 milioni di euro (come nel 2022), anziché dare seguito a quanto previsto dal Dca 2025 che prevede l’erogazione di 7 milioni in meno, per un totale di 296 milioni di euro. Inoltre, l’istanza diretta al commissario ad acta Roberto Occhiuto, sollecita anche una diversa distribuzione del fondo perequativo per ulteriori 4 milioni di euro. In sintesi, la provincia vibonese chiede maggiori risorse da destinare alla sanità per complessivi 11 milioni di euro. Nel corso della riunione, inoltre, il sindaco Romeo ha chiesto alla Commissione straordinaria che guida l’Asp di fare il possibile per riaprire l’Unità operativa di Psichiatria, definendola un’attività irrinunciabile per la città capoluogo per tutto il Vibonese.

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In merito ai lavori di adeguamento infrastrutturale dell’ospedale Jazzolino che sarebbero dovuti iniziare a marzo, il commissario Piscitelli ha reso noto, si legge nel verbale della seduta, «che si è in attesa della sottoscrizione della convenzione per i primi 10 milioni e 800mila euro per iniziare i lavori di adeguamento sismico sul plesso principale, in attesa degli altri fondi pari sempre a 10 milioni e 800mila euro per l’efficientamento energetico».

È stato anche spiegato che sono in corso interlocuzioni per ottenere dal Governo anche le risorse del Fondo opere indifferibili (Foi), strumento finanziario che serve a far fronte agli aumenti dei costi dei materiali da costruzione, carburanti e prodotti energetici. Recentemente, infatti, il Governo ha negato 3 milioni di euro a valere su questo fondo. Se il tentativo di ottenere queste risorse dovesse fallire, è stato spiegato, «verranno eliminati i lavori sia al Pronto soccorso che all’Unità operativa di Malattie infettive, scelta determinata dal fatto che la messa in sicurezza dell’intero immobile è irrinunciabile al pari della chirurgia e delle sale operatorie e che quando entrerà in funzione il nuovo Ospedale questi servizi avranno maggiore accoglienza».

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