venerdì,Marzo 29 2024

Buona sanità: la lettera di un dializzato in cura a Vibo

La paura nel solcare la porta del reparto, il senso di umanità ed i ringraziamenti a tutto il personale medico dell’ospedale “Jazzolino” ed ai soci Aned

Buona sanità: la lettera di un dializzato in cura a Vibo

Da Pietro Sorace di Acquaro riceviamo e interamente pubblichiamo:

“Fine Gennaio 2015 incontro per la prima volta nella mia vita l’Amica mia “Dialisi”. Per me non fu un giorno qualsiasi quando entrai per la prima volta nel reparto di Dialisi dell’ospedale di Vibo Valentia. “Dialisi ”, secondo alcuni una brutta parola, un’orrenda cosa e ne parlano senza sapere che cosa sia, come se fosse l’ultima spiaggia della vita.

Ebbi tanta paura nel solcare la porta d’entrata del reparto, nel vedere le macchine per il trattamento dell’emodialisi, poste accanto a ciascun letto. A prima vista mi è sembrato di incontrare mostri pronti ad ingoiarmi, ma presto mi accorsi che tutto ciò di cui sentivo parlare tanto male non corrispondeva al vero, grazie ai medici, agli infermieri, agli ausiliari e a tutto il personale del reparto, che amorevolmente hanno saputo infondere in me fiducia, speranza e sicurezza. Mi ritengo molto fortunato di aver incontrato i soci A.n.e.d., perchè la “Dialisi” è diventata mia “Amica”.

Ringrazio tutti: il primario, prof. dottor Giofrè, la dottoressa Figliano, i dottori Ascoli, Natale e Tramontana per i loro preziosi consigli medico-terapeutici, dietetici e comportamentali per la riuscita di un’efficiente “Dialisi ”. Ringrazio il personale infermieristico: le signore Carmela, Concetta, Francesca, Felicetta, Laura, Ondina, i signori Pino, Francesco, Rino, Salvatore e il caposala Calabria per la certosina pazienza che hanno dimostrato per spiegarmi tutte le varie fasi del trattamento dialitico, dall’attacco allo stacco.

Non dimenticherò mai la paura, la tensione che provai il primo giorno in cui mi sottoposi a dialisi, ma grazie alla bravura e alla pazienza della signora Carmela e del signor Francesco, riusciì a superare ogni timore.
Desidero ringraziare anche i miei colleghi dializzati con i quali, durante ogni seduta per il trattamento, potevo scambiare idee, opinioni e battute umoristiche.
Devo riconoscere che il mio grande interesse per la “Dialisi” è dovuto all’incontro con i soci A.n.e.d e in modo particolare con il dottor Scarmozzino Pasquale, persona molto umana e squisita, sempre disponibile ad ascoltare, a sforzarsi per risolvere i molti problemi dei dializzati. Grazie anche a Lei, dottoressa Franca Pellini, fondatrice A.n.e.d. Grazie, “Amica Dialisi”, grazie perché hai cambiato in positivo la mia vita sotto l’aspetto sociale, umano e comportamentale. Grazie perché esisti e mi fai esistere”.

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